Apertura

Torturano disabili e postano immagini sui social: tre fermi a Licata

Contestati reati di tortura, sequestro di persona e violazione di domicilio.

Pubblicato 3 anni fa

I carabinieri della Compagnia di Licata, guidati dal capitano Francesco Lucarelli, hanno eseguito un provvedimento di fermo a carico di tre persone su disposizione del Procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio e del sostituto Gianluca Caputo. Si tratta di Marco Sortino, 36 anni; Gianluca Sortino, 23 anni; Antonio Casaccio, 26 anni. Sono accusati di aver picchiato e torturato tre disabili psichici a Licata postando poi sui social le immagini registrate con uno smartphone.

La vicenda scaturisce dalla denuncia delle vittime che hanno deciso di parlare e raccontare le vessazioni subite. I tre, difesi dall’avvocato Santo Lucia, si trovano attualmente in carcere. Adesso la Procura di Agrigento avrà 48 ore di tempo per chiedere la convalida del fermo al Gip del Tribunale. 

La conferenza stampa

di Irene Milisenda

“Abbiamo avuto modo di vedere le sofferenze e la paura nei volti delle vittime”. Cosi hanno commentato il colonnello Vittorio Stingo e il capitano Francesco Lucarelli a margine della conferenza stampa.

Una violenza sadica, giovani invalidi pestati brutalmente con un bastone, uno di loro è stato legato con del nastro adesivo e abbandonato per strada, ma ancora legati a una sedia con un secchio in testa e picchiati. Il tutto ovviamente ripreso con dei telefoni cellulari e poi postati sui social, non solo facebook ma anche whatapp, solo per il puro divertimento e per un “mi piace”.

“Ancora una volta i social,sottolinea il Colonnello Stingo, che dovrebbero essere usati per comunicare, vengono usati come strumento per diffondere immagini di violenza”.

Quello che colpisce in tutta questa scena dell’orrore è l’indifferenza collettiva, il silenzio di chi osserva e non osa denunciare.

Mentre le vittime chiedevano aiuto qualcun’altro si girava dall’altro lato, dice il capitano Lucarelli. Nemmeno una chiamata anonima è giunta in caserma, e molto spesso le sevizie si svolgevano in pubblica via davanti a decine di persone che si trovavano a passare”.

I tre sono stati fermati, le indagini continuano; tra l’altro in casa durante le perquisizioni sono stati trovati altri telefoni cellulari, coltelli, tirapugni. “Stiamo parlando di persone che vivono nella violenza”, hanno concluso i Carabinieri.

1 commenti
Un pensiero su "Torturano disabili e postano immagini sui social: tre fermi a Licata"
  1. Giovanni Velardita ha detto:

    Punizione ESEMPLARE per quello che hanno fatto ai disabili, tale che sia di moniti ad eventuali altri mostri che vorrebbero imitarne le gesta. Raddoppiare la pena per la loro totale imbecillità per avere avuto l’arroganza di pubblicarlo sui siti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *