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“Uccise vicino a colpi di pistola”, chiesti 22 anni per favarese

L'accusa chiede di fatto la conferma della sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento

Pubblicato 2 anni fa

Il sostituto procuratore generale Claudia Bevilacqua, al termine della requisitoria, ha avanzato la richiesta di condanna a 22 anni di reclusione nei confronti di Vincenzo Galiano, 80 anni, di Favara, per l’omicidio premeditato di Baldassare Contrino, ucciso a 73 anni il 2 luglio del 2018, a colpi di pistola. L’accusa chiede di fatto la conferma della sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento che aveva condannato – nel maggio scorso – il favarese.

L’imputato, che ha ammesso di avergli sparato, ha sempre sostenuto che, quella mattina, per strada, lo incontro’ casualmente – quindi non fu un omicidio premeditato – e fece fuoco dopo essere stato aggredito a colpi d’ascia alla testa. Un omicidio consumato dopo numerosi contrasti violenti: l’imputato e i suoi difensori – gli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Vetro – hanno sostenuto che Galiano era stato aggredito piu’ volte e senza motivo da Contrino e, quella mattina, aveva fatto fuoco per legittima difesa.

L’omicidio e’ avvenuto in contrada Caltafaraci, fra Agrigento e Favara. Contrino si trovava su un trattore e stava lavorando nella sua campagna. Galiano, secondo quanto accertato dai giudici, sapendo che avrebbe trovato il suo rivale la’, prese la pistola, lo raggiunse e gli sparo’ al torace uccidendolo. Poi avrebbe gettato l’arma, detenuta illegalmente, nel cassone del trattore e sarebbe andato a casa dove i carabinieri, subito dopo, andarono ad arrestarlo.

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