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Usura nell’agrigentino, pm chiede sentire vittime: “Pericolo inquinamento probatorio”

Niente requisitoria ma due richieste prima di illustrare l’atto di accusa nei confronti di dieci imputati nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta “Cappio” che nel 2012 avrebbe fatto luce su un giro di usura nella zona di Canicattì. Per il pm, infatti, ci sarebbe il pericolo di inquinamento probatorio in considerazione del fatto che molti testimoni […]

Pubblicato 4 anni fa

Niente requisitoria ma due richieste prima di illustrare l’atto di accusa nei confronti di dieci imputati nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta “Cappio” che nel 2012 avrebbe fatto luce su un giro di usura nella zona di Canicattì. Per il pm, infatti, ci sarebbe il pericolo di inquinamento probatorio in considerazione del fatto che molti testimoni hanno di fatto cambiato versione rispetto a quanto invece dichiarato durante la fase delle indagini. Per questo motivo il sostituto procuratore della Repubblica Gloria Andreoli ha chiesto di acquisire le dichiarazioni rese da una delle parti offese del processo nonché il completamente (sebbene siano trascorsi tre anni) dell’esame di una delle vittime.

Netta opposizione del collegio difensivo  – rappresentato fra gli altri dagli avvocati Lucia, Salvaggio e Lo Giudice – alle richieste dell’accusa ritenute ormai “fuori tempo” e non fondate in quanto non c’è prova di minacce o violenze subite. Sul punto dovranno pronunciarsi i giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, davanti cui è in corso il processo. Sul banco degli imputati, per le ipotesi di reato di associazione a delinquere, usura ed estorsione, siedono dieci persone: si tratta di Giuseppe Lo Brutto, 57 anni; Angelo Gloria, 57 anni; Giuseppe Zucchetto, 45 anni; Calogero Liuzzi, 39 anni; Ivan Sciabbarrasi, 43 anni; Antonio Gianluca Canicattì, 35 anni; tutti di Canicattì, Angelo Valletta, 65 anni, di Enna; Giuseppe Liuzzi, 37 anni, di San Cataldo; infine i fratelli Antonio Maira, 69 anni, e Giuseppe Maira, 64 anni: questi ultimi sono stati fermati in un blitz congiunti di polizia e carabinieri nel dicembre scorso sempre con l’accusa di usura. Tre gli episodi contestati ai fratelli.

Al rientro in aula i giudici scioglieranno la riserva e il pm potrà iniziare la requisitoria. 

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