Aragona

Tragedia ad Aragona, la Cgil: “non possiamo rassegnarci all’idea che si debba morire sul lavoro”

La nota del sindacato a seguito della morte dell'operaio di 69 anni ad Aragona

Pubblicato 9 mesi fa

Ennesima tragedia sul lavoro nella provincia di Agrigento, un lavoratore di 69 anni, è morto dopo essere caduto da un ponteggio, da un’altezza di 4 metri, al cimitero comunale di Aragona dove stava lavorando. La FILLEA e la CGIL da sempre denunciano la necessità di maggiori controlli, ponendo l’accento sui problemi che gravano sulla categoria, bisognosa di leggi e norme che favoriscano i lavoratori nell’andare in pensione prima, a prescindere dall’età contributiva , bisogna mettere uno stop all’età anagrafica del lavoratore edile di 60/62  anni massimo .

La FILLEA e la CGIL da giorni denunciano la necessità di emanare ordinanze comunali per sospendere le attività edili dopo il silenzio della Regione per dare lo stop nelle ore più calde , poiché le elevate temperature, infatti, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentandone il rischio di infortuni, rappresentando le stesse una delle cause.

“Probabilmente quello che è accaduto al lavoratore, saranno le forze dell’ordine che chiariranno la dinamica dell’accaduto, il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro resta uno dei temi nevralgici del settore edile”, si legge nella nota a firma del sindacato. “Nell’ultimo decennio il tema sicurezza è diventato l’ordine del giorno di convegni, incontri istituzionali e manifestazioni, pur tuttavia si continua drammaticamente a morire. Non servono altri studi sulle prevenzioni o altri articoli, bensì l’applicazione di tutte le norme che disciplinano la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quello che FILLEA e CGIL hanno sempre chiesto. Le morti sul lavoro soprattutto quello edile, hanno raggiunto record preoccupanti e l’auspicio della Sindacato è che queste tragedie facciano da sprone per l’innalzamento del livello di attenzione da parte della politica verso i problemi che attanagliano tutto il mondo del lavoro al fine di evitare queste morti assurde umanamente inaccettabili.La FILLEA e la CGIL nello stringersi commossi attorno alla famiglia, i colleghi e gli amici del lavoratore tragicamente scomparso, confidano nelle istituzioni affinchè la famiglia non venga abbandonata.”

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