Canicattì

Canicattì, muore dopo rissa a 46 anni: si procede per omicidio preterintenzionale

I nuovi atti di indagine disposti dal pm Paola Vetro sono utilizzabili e si procede non più per lesioni personali gravi bensì per omicidio preterintenzionale. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella a margine dell’udienza preliminare nei confronti di un 29enne di Canicattì – G. C. – su cui pende la […]

Pubblicato 4 anni fa

I nuovi atti di indagine disposti dal pm Paola Vetro sono utilizzabili e si procede non più per lesioni personali gravi bensì per omicidio preterintenzionale. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella a margine dell’udienza preliminare nei confronti di un 29enne di Canicattì – G. C. – su cui pende la richiesta di rinvio a giudizio per la morte del suo compaesano G. C.,  46enne, deceduto subito dopo aver avuto una lite con il giovane.

La vicenda risale all’estate 2015 quando il ragazzo, a margine di un incontro per risolvere una diatriba precedente avuta con il figlio del 46enne, colpì con alcuni pugni al volto l’uomo che morì immediatamente dopo. In un primo momento gli inquirenti indagarono per l’ipotesi di reato di lesioni personali nella convinzione che non ci fosse una relazione tra la colluttazione avvenuta e la morte dell’uomo che, secondo la prima attività di indagine, sarebbe stata causata da sindrome coronarica acuta. Una tesi che non ha convinto del tutto il Pm Paola Vetro che, una volta ereditato il fascicolo d’inchiesta, ha disposto nuove indagini al termine delle quali si è proceduto alla nuova contestazione di omicidio preterintenzionale.

Secondo i nuovi atti di indagine disposti dal pm il 46enne sarebbe morto a causa dell’“increzione di ormoni catecolaminici che sviluppava una sindrome coronarica acuta” dovuta dai pugni scagliati dal giovane al suo indirizzo. 

La difesa del 29enne è rappresentata dagli avvocati Diego Guadagnino e Angela Porcello. Si torna in aula l’8 gennaio.

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