Catania

Sicurezza alimentare, contrasto al lavoro nero e rispetto del codice della strada: sanzioni per 60mila euro

La task force coordinata dalla Polizia di Stato ha effettuato un’articolata attività di controllo del territorio tra il centro storico e il quartiere Cibali.

Pubblicato 3 ore fa

La task force coordinata dalla Polizia di Stato ha effettuato un’articolata attività di controllo del territorio tra il centro storico e il quartiere Cibali.

I poliziotti della Questura di Catania hanno passato al setaccio strade e piazze del territorio cittadino e hanno garantito un’efficace e puntuale cornice di sicurezza durante lo svolgimento delle verifiche degli enti istituzionali che, ormai da diversi mesi, costituiscono la task force impegnata in prima linea a verificare l’osservanza delle norme che disciplinano il settore della vendita e della somministrazione di alimenti e bevande, a garanzia dei commercianti che rispettano le regole e a salvaguardia della sicurezza alimentare.

Come disposto dal Questore di Catania, l’intervento mira anche ad accertare le posizioni contrattuali dei lavoratori alle dipendenze degli esercizi commerciali in modo da contrastare eventuali casi di lavoro nero e criticità legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

I controlli straordinari hanno visto impegnati i poliziotti della squadra volanti e della Divisione Anticrimine della Questura, il Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”, il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, gli ispettori dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, i medici e i tecnici del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria e del Dipartimento di prevenzione – Spresal e Servizio Igiene pubblica dell’ASP di Catania, gli agenti del settore “annona” della Polizia Locale.

Nel centro storico, la task force ha rilevato alcune carenze in un’attività di ristorazione di via Garibaldi. Nello specifico, la Polizia Locale ha sanzionato il titolare per 7.945 euro contestando, tra le irregolarità più gravi, la mancata autorizzazione per la vendita di bevande alcoliche e l’ampliamento arbitrario del suolo pubblico, già contestato, in passato, in diverse occasioni, nonché una serie di difformità rispetto alla planimetria presentata.

I tecnici del settore “Igiene pubblica” dell’Asp hanno constatato la mancanza di ordine e pulizia dei locali e il mancato rispetto delle procedure previste nel manuale HACCP, applicando una sanzione di 6.000 euro. Anche i tecnici del Servizio Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (Spresal) hanno accertato numerose irregolarità, segnalando all’Autorità Giudiziaria il titolare per gravi carenze dell’impianto elettrico, per estintori non accessibili e altre criticità di tipo strutturale, comminando sanzioni per un totale di 7.660 euro.

Il titolare è stato sanzionato dall’Ispettorato territoriale del lavoro per 3.900 euro in quanto dalle verifiche compiute sulle posizioni lavorative dei dipendenti è emerso che un lavoratore, per un periodo, non era stato contrattualizzato; inoltre, è stata accertata una violazione della normativa sulla tracciabilità delle retribuzioni. Pertanto, sono state elevate sanzioni per un totale di 10.000 euro.

La task force si è poi spostata in via San Nicolò al Borgo dove, in una gastronomia, la Polizia Locale ha rilevato l’ampliamento abusivo del suolo pubblico, la difformità dei locali rispetto alla planimetria, insegne e segnaletiche non autorizzate; il titolare è stato sanzionato per circa 7.000 euro.

Anche in questo caso, il settore “Igiene pubblica” dell’Asp ha riscontrato rilevanti carenze igieniche e il mancato aggiornamento della SCIA sanitaria, che hanno determinato 9.000 euro di sanzioni, come pure lo Spresal ha verificato diverse criticità sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, segnalando il titolare all’Autorità Giudiziaria per le gravi carenze dell’impianto elettrico e per l’assenza di un maniglione interno alla cella frigorifera, rilevandone l’elevata pericolosità nel caso in cui qualcuno fosse rimasto all’interno per caso fortuito. Le sanzioni comminate, in quest’ultimo caso, ammontano a 5.700 euro.

Gli accertamenti in cucina hanno fatto emergere 10 chili di carne priva del necessario requisito della tracciabilità, utile a consentire l’esatta provenienza del prodotto. Pertanto, i medici veterinari dell’Asp e il Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale hanno provveduto a sequestrare la carne e ad applicare una sanzione di 1.500 euro.

Oltre ai controlli nelle attività commerciali, i poliziotti della Questura e del Reparto Prevenzione Crimine hanno effettuato una serie di controlli, con posti di controlli fissi e pattugliamento dinamico, in diversi punti strategici del centro storico e del quartiere Cibali, in modo da prevenire situazioni di illegalità diffusa e vigilare sul rispetto del Codice della Strada, a tutela della sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Complessivamente, sono state identificate 141 persone, delle quali 20 con precedenti di Polizia, e sono stati controllati 53 veicoli, tra auto e scooter, accertando non poche violazioni alla vigente disciplina. Tra le maggiori infrazioni, la guida senza copertura assicurativa, senza revisione periodica e senza patente, sottoponendo a fermo amministrativo un veicolo e a sequestro un altro mezzo.

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