Catania

Tenta il furto di cavi in rame, denunciato 34enne

Al termine delle ricerche effettuate sullo scooter, hanno trovato, nel vano sottosella, una tronchese taglia bulloni

Pubblicato 56 minuti fa

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania, nell’ambito dei servizi predisposti secondo le linee guida del Comando Provinciale, per la prevenzione e repressione dei reati in genere e, in particolare, quelli contro il patrimonio, hanno denunciato per “tentato furto” un 34enne residente a Catania. 

In particolare, una “gazzella” del Nucleo Radiomobile, impegnata in nottata in un servizio perlustrativo, in sinergia con la Centrale Operativa, è stata inviata con tempestività, intorno all’1:30, nei pressi del Monastero dei Benedettini. Qui, esattamente in piazza Gian Battista Vaccarini, accanto alla porta posta sul retro del Monastero, i militari avevano modo di notare a terra sei spire di cavi elettrici contenenti rame. 

Poco distante, un uomo, seduto su uno scooter, ha riferito ai Carabinieri che, avendo trovato i predetti cavi a terra era intenzionato ad impossessarsene. Avvicinato l’uomo, identificato per un 34enne catanese già noto alle Forze dell’Ordine per pregresse vicende giudiziarie per reati contro il patrimonio, gli investigatori hanno notato che aveva le braccia e le mani impolverate ed annerite verosimilmente per aver maneggiato i cavi elettrici in questione. 

Nel frangente i militari dell’Arma hanno perquisito l’uomo ed hanno avuto riscontro all’attività illegale in atto perché, al termine delle ricerche effettuate sullo scooter, hanno trovato, nel vano sottosella, una tronchese taglia bulloni, verosimilmente utilizzata per tagliare i cavi, che è stata sequestrata unitamente alle sei spire di cavi.  

Sul posto i militari hanno preso contatti con una guardia giurata, incaricata della vigilanza ed allertata per rumori provenienti all’interno della struttura uditi da un altro collega con il quale avevano poi fatto un giro d’ispezione per poi trovare davanti all’ingresso sul retro i cavi e il 34enne.

Il responsabile dell’edificio, rintracciato telefonicamente, ha raggiunto il monastero, verificando poco che dai locali del sottotetto che si affaccia su piazza Vaccarini, mancava il materiale in argomento, a servizio dei vani cucina settecenteschi e del museo dove era stato danneggiato l’impianto di climatizzazione a servizio, rendendolo inutilizzabile. 

Sulla base degli indizi raccolti e da verificare in sede giurisdizionale il 34enne è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria, ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

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