Costume

Storia di un carrista: dal carnevale di Sciacca a quello di Cento

Giovanni Muscarnera è un giovane ceramista di 25 anni di Sciacca. La sua passione per il carnevale lo ha portato a partecipare alla costruzione di diversi carri allegorici che hanno sfilato negli ultimi anni per le vie del centro di Sciacca durante il carnevale. Quattro anni fa, addirittura, è stato ingaggiato a Boston, negli USA, […]

Pubblicato 5 anni fa

Giovanni Muscarnera è un giovane ceramista di 25 anni di Sciacca. La sua passione per il carnevale lo ha portato a partecipare alla costruzione di diversi carri allegorici che hanno sfilato negli ultimi anni per le vie del centro di Sciacca durante il carnevale. Quattro anni fa, addirittura, è stato ingaggiato a Boston, negli USA, per realizzare due carri del Columbus Day. Dallo scorso anno collabora con il “Guercino”, una società che realizza carri allegorici a Cento, in Emilia Romagna. In passato questa società veniva a Sciacca, subito dopo la festa, e comprava carri interi o singoli pezzi che poi si sarebbero visti, riassemblati, per le strade di Cento. Adesso preferisce dare lavoro direttamente alle maestranze che si sono formate a Sciacca per realizzare sul posto nuovo opere in cartapesta. Da domani, Giovanni inizierà una nuova avventura per il carnevale di Cento del 2020. Si occuperà di tutto: delle strutture, della modellatura e della colorazione di ogni singolo elemento. Lavorerà, assieme ad un gruppo di collaboratori, per tre periodi: da domani per 15 giorni, poi altre due settimane ad ottobre, infine 3 settimane a ridosso della festa del prossimo anno per il completamento del carro allegorico. L’ingaggio è buono: guadagnerà il triplo di quanto riesce ad incassare un carrista al carnevale di Sciacca. Il suo sogno è quello di mettere insieme dei risparmi per potere aprire presto un suo negozio di ceramiche artistiche. Sono sempre di più gli operatori del Carnevale di Sciacca impegnati per altre manifestazioni: molti hanno offerto collaborazione ai carnevali di Termini Imerese, Canicattì e Montevago e qualcuno è andato perfino in Tunisia. Ovunque si esporta creatività, capacità organizzativa, idee e competenza in un settore per il quale a Sciacca c’è una grande vocazione.

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