Cultura

Accordi Albania-Italia e il diritto di asilo, temi alla base del IX Forum Internazionale sulle migrazioni

Tra gli studiosi che saranno presente ad Agrigento il presidente della Fondazione Migrantes l’arcivescovo Gian Carlo Perego

Pubblicato 3 mesi fa

Tre le giornate di approfondimento che si svolgeranno dal 7 al 9 marzo presso la Sala delle Conferenze di Casa San Filippo, al Parco Archeologico nella Valle dei Templi,  in presenza e online , in occasione del IX Forum Internazionale sulle migrazioni. Attesi gli interventi di circa una quindicina di studiosi, tra i quali il presidente della Fondazione Migrantes l’arcivescovo Gian Carlo Perego nei giorni scorsi protagonista di pronunce che hanno fatto discutere circa gli accordi Albania-Italia e il diritto di asilo, ma pure il rilancio della campagna per la cittadinanza ai figli degli stranieri.

“Si tratta  di un fenomeno globale di così vasta portata , inarrestabile,  imprevedibile su alcune conseguenze future,  prevedibile su altre di tipo economico, che impone un umanesimo planetario e risposte strutturali da parte di tutti i governi” – afferma Assuntina Gallo Afflitto, fondatrice e presidente onoraria dell’Accademia di Studi Mediterranei che da quasi dieci anni organizza l’evento. E aggiunge: “Al nostro Paese serve una riflessione collettiva consapevole che etica e diritto si possono distinguere, ma non disgiungere”. 

Giovedì 7 marzo i lavori saranno introdotti dal vescovo Enrico dal Covolo, presidente dell’Accademia e già rettore della Pontificia Università Lateranense che presiederà le tre sessioni dell’intero Forum. Dopo i saluti delle autorità cittadine – annunciata la presenza del sindaco Francesco Micciché, dell’arcivescovo Alessandro Damiano, del prefetto Filippo Romano, della Direttore del Parco Roberto Sciarratta e della dirigente dell’ Ufficio Scolastico Maria Buffo-    la prima sessione  (“Diritti universali- solidarietà umana” inizierà alle 9,15. Quattro i contributi  in scaletta. Don Aldo Sciabbarrasi, direttore dell’Ufficio ‘Migrantes’ dell’Arcidiocesi di Agrigento, (“La Chiesa italiana e le migrazioni: accogliere, proteggere, promuovere, integrare”);  Luca Alteri, docente al Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università “La Sapienza” di Roma (“I poveri li avete sempre con voi !  I migranti e la povertà come condanna”); Angela Ales Bello, presidente del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche di Roma  (“La fratellanza universale come frutto dell’amore reciproco fra gli esseri umani”);  Stefano Pasta, docente al Dipartimento di Pedagogia interculturale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (“I <<nuovi italiani>>: perché occorre riconoscere il cambiamento demografico italiano”). 

Venerdì 8 marzo, sempre la mattina, i lavori proseguono in seconda sessione (“Cultura e religioni in difesa della dignità umana”), con gli interventi di monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara e presidente della Fondazione Migrantes (“Migrare, restare: la nuova mobilità”); dello storico e saggista Marco Roncalli (“Chiesa e Migranti alle origini di una storia”); di don Alessandro Andreini, docente di Religious Studies presso la Gonzaga University di Firenze (“«Le frontiere sono concetti superati». Una provocazione di don Lorenzo Milani per il nostro tempo”); di don Carmelo Mezzasalma, presidente del Comitato Scientifico dell’Accademia di Studi Mediterranei (“Una letteratura di confine”)

Sabato 9 marzo, nella terza ed ultima sessione (“Le sfide: comunicazione, primato della centralità dell’uomo, speranze, certezze) i partecipanti ascolteranno le relazioni del giornalista Alfonso Cacciatore  (“Narrare umanamente e riflettere teologicamente la migrazione”), di Giulia Sfameni Gasparro, ordinaria emerita di Storia delle Religioni all’ Università di Messina (“Ruolo e funzione delle religioni nell’epoca delle migrazioni e della globalizzazione. Esempi dal mondo antico”); di Anna Maria Samuelli, responsabile della Commissione Didattica di Gariwo (“Testimonianza di una tragedia in atto: i rifugiati del Nagorno Karabakh nella Repubblica di Armenia”); di don Don Antonio Romano, dell’Istituto Teologico San Tommaso di Messina (“Educare alla fraternità universale oltre i muri di Stato. Prospettive pedagogico-religiose per la cittadinanza come base dei diritti”).  A seguire le conclusioni del vescovo Enrico dal Covolo.

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