Cultura

Agrigento, si presenta la mostra “Odessa Steps la scalinata Potëmkin fra cinema e architettura”

Un ponte culturale ideale che unisce Agrigento all’Ucraina: un inno al valore della Pace.

Pubblicato 7 mesi fa

A pochi passi dal Tempio della Concordia, simbolo di fratellanza e unione tra i popoli, parte un  messaggio di vicinanza, di speranza, che anela alla Pace per raggiungere i territori martoriati dalla  guerra. È questo l’obiettivo della mostra internazionale “ODESSA STEPS La Scalinata Potëmkin fra  cinema e architettura”, promossa dal Polo Territoriale di Agrigento, dell’Università degli studi di  Palermo, in collaborazione, con l’Università Politecnica di Lviv (Ucraina), con l’Archivio di Stato di  Odessae e con il MAN_Museo di Arte Contemporanea di Nuoro. 

La realizzazione dell’esposizione è a cura del Presidente del Polo Universitario, Giovanni Francesco  Tuzzolino e Federico Crimi con il contributo di Paolo De Marco.  

“Siamo felici e orgogliosi – afferma il Presidente Tuzzolino – di avere portato nella nostra città un  evento, che per la sua valenza internazionale e per lo spessore scientifico e umano, è stato anche  inserito nel progetto di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”. Siamo certi che la mostra  rappresenti una grande occasione per conoscere la storia di Odessa, affermare i valori della bellezza  e riflettere sui temi della Pace”. 

Si tratta di una importante mostra dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, città d’arte  sul Mar Nero, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del  celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, “La corazzata Potëmkin” del 1925. 

“Il gemellaggio con istituzioni ucraine – aggiunge il Presidente del Polo – assume, in questo  particolare momento storico, un forte valore di sostegno e vicinanza culturale e civile. Quella  dell’architetto Francesco Carlo Boffo, che ha progettato la monumentale scalinata di Odessa, è una  figura di grande interesse, sia per la sperimentazione architettonica di temi legati allo spazio urbano,  sia per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana, già vivissima fra Russia e Ucraina  sin dalla ricostruzione del Cremlino di Mosca nel Rinascimento, e che ha conferito alla multiculturale  Odessa, crogiolo di varie culture e città cosmopolita oltre che porto franco, quell’inconfondibile volto  classico espresso, altresì, dalla scelta di un nome greco per la città”. 

La mostra sarà inaugurata lunedì 16 ottobre, alle ore 10:00, nei locali del Museo Archeologico  Regionale Pietro Griffo.  

Al taglio del nastro, che avverrà alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, seguiranno i  saluti istituzionali di: Massimo Midiri, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Francesco Paolo  Scarpinato, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Francesco Miccichè,  Sindaco di Agrigento e Filippo Romano, Prefetto di Agrigento. 

Interverranno poi: Giovanni Francesco Tuzzolino, Presidente del Polo Territoriale Universitario di  Agrigento, Giuseppe Parello, Commissario del Consiglio del Parco archeologico Valle dei Templi,  Roberto Sciarratta, Direttore del Parco archeologico Valle dei Templi e Rino La Mendola, Presidente  dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento. 

La cerimonia sarà arricchita dall’intervento artistico dell’attrice Barbara Capucci. 

Architettura e cinema si alternano lungo tutto il percorso, ora affondando nell’analisi costruttiva della  scalinata, ora passando in rassegna i fotogrammi di un film che ha fatto scuola e che esalta, nelle  sue stesse riprese, i dettagli formali della scenografica rampa. Panorami d’epoca e nuove vedute  duettano con le soluzioni geniali della regia di Ėjzenštejn al centro della video installazione che ne  racconta la genesi.  

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni fino al prossimo 20 novembre.  L’iniziativa è realizzata dal Polo Territoriale Universitario di Agrigento, dell’Università degli Studi di  Palermo, in collaborazione con il Museo MAN di Nuoro, National University Lviv Polytechnic,  Cineteca Milano, Regione Siciliana, Comune di Agrigento, Agrigento Capitale della Cultura 2025,  Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e Ordine degli Architetti della Provincia  di Agrigento. 

La mostra restituisce la vicenda storica e narrativa della scalinata simbolo di Odessa attraverso  l’esposizione di un maestoso modello in legno realizzato con il contributo di docenti e ricercatori del Polo Territoriale Universitario di Agrigento. Il grande plastico di cinque metri riproduce fedelmente la  scalinata e il contesto urbano. Un piccolo capolavoro da ammirare da vicino, da toccare con mano.  L’esposizione si arricchisce, poi, di immagini d’epoca, dei disegni forniti eccezionalmente  dall’Archivio di Stato di Odessa, carte originali in prestito da prestigiosi istituti italiani, fra cui la  Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e l’Archivio Storico di Torino, oltre alla fedele ricostruzione  dei disegni architettonici. Ma la storia dell’architetto Boffo e della “sua” scalinata, come detto, non  poteva non intrecciare quella di una pellicola che ha reso universalmente noto questo panorama agli  occhi del pubblico del Novecento, trasformando un’opera d’arte dell’architettura dell’Ottocento in  un’icona del grande schermo, complice il montaggio serrato, violento e drammatico della famosa 

sequenza di Ėjzenštejn, scolpita nell’immaginario comune. La sala del Museo Griffo diventa, quindi,  un’aula immersiva dove scorrono le immagini e i suoni di quello che fu il famoso massacro di Odessa,  e quelle delle video installazioni a cura di Storyville. Una esperienza emozionale e multisensoriale  unica nel suo genere. 

Nel testo a catalogo del critico cinematografico Roberto Nepoti si legge: «È un segno indiscutibile di  iconicità il fatto che la sequenza sia in assoluto la più citata di tutta la storia del cinema, sia in forma  di omaggio sia in forma di parodia, da parte di innumerevoli emuli del maestro russo. Tanto che, alla  fine degli anni Novanta, il noto critico Roger Ebert scrisse: “… il famoso massacro sulla scalinata di  Odessa è così citato, che è probabile che molti spettatori abbiano visto la parodia prima  dell’originale”».  

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