Alla Biblioteca Lucchesiana lectio di Matteo Collura su Luigi Pirandello
L'incontro è previsto per lunedi 10 novembre alle ore 18.30
Dopo le memorabili conferenze su Leonardo Sciascia e Alessandro Manzoni, Matteo Collura torna alla Biblioteca Lucchesiana per parlare di Luigi Pirandello, a conclusione – per sua stessa ammissione – di lunghi studi sul grande drammaturgo.
“Così è Luigi Pirandello (se vi pare)” il titolo della lectio, che si terrà nello spazio più eminente della cultura agrigentina, lunedì 10 novembre alle 18,30.
Liberato dalla protezione moralistica in cui per lunghi anni Pirandello è stato tenuto, ecco l’autore dei Sei personaggi apparire l’uomo e l’artista che fu nella realtà: non il buon padre di famiglia, sfortunato negli affetti più cari, come fin qui lo si è creduto. Considerato un mostro dalla moglie, che lo accusò persino di incesto con la loro figlia, vittima e carnefice dei suoi familiari che ne subirono lo smisurato egocentrismo, sempre avanti nei tempi della creatività, e per questo a volte incompreso se non osteggiato da impresari teatrali e critici, Pirandello sembra aver trovato nell’infelicità l’impulso più potente per creare i suoi capolavori. Fascista, come quasi tutti gli italiani del suo tempo, Pirandello visse gli ultimi diciassette anni della sua vita come un perfetto vedovo, la moglie ricoverata in una clinica per ammalati di mente. Unica e vera compagna del drammaturgo, in tanto sfacelo familiare (sempre riscontrabile nelle sue opere), Marta Abba, l’attrice che lui amò di un amore a senso unico, totale e disperato.