Cultura

Atena Festival al Femminile, al via la seconda edizione dal 25 agosto 

In due serate quattro grandi autrici parleranno dei loro ultimi libri in quella che è la prima rassegna in Italia tutta “in rosa”, con ospiti: : Costanza DiQuattro, Lorena Spampinato, Giusy Sciacca e Carmen Lasorella 

Pubblicato 9 mesi fa

È stata presentata questa mattina la seconda edizione di Atena Festival al Femminile, che si svolgerà i prossimi 25 e 26 agosto, alle ore 19, nel Chiostro del Museo Archeologico regionale Pietro Griffo, con ingresso libero.  In due serate quattro grandi autrici parleranno dei loro ultimi libri in quella che è la prima rassegna in Italia tutta “in rosa”, con ospiti: : Costanza DiQuattro, Lorena Spampinato, Giusy Sciacca e Carmen Lasorella 

Alla conferenza stampa sono intervenuti il Patron e direttore artistico, Alessandro Accurso Tagano, una delle presentatrici, Paola Gaglio e il dirigente responsabile del Museo, Giuseppe Avenia.  Il Festival letterario è organizzato della libreria “Il Mercante di Libri”, con il sostegno del Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, il patrocinio del Comune di Agrigento, il “Salotto di Sant’Agata”, Agrigento Capitale della Cultura 2025 e altri sponsor. 

“Atena Festival – spiega l’ideatore Alessandro Accurso Tagano – è l’unico festival esistente in Italia dove tutte le protagoniste sono donne, dalle autrici alle presentatrici. Per la scelta delle autrici quest’anno abbiamo pensato ad un mix tra giovani e meno giovani, con storie tanto diverse tra loro ma che affrontano problematiche del sud del mondo, dalla Sicilia all’Africa”. 

Come lo scorso anno coordineranno gli incontri Patrizia Cesari e Paola Gaglio. 

Le interviste

Patrizia Cesari, Salentina di nascita, per la precisione leccese, ma romana di adozione. Una laurea in lettere conseguita all’Università di Lecce e una passione per i libri, soprattutto quelli di autori siciliani. Crea a Roma il “Salotto di Sant’Agata”, un salotto letterario dedicato alla grande santa e martire catanese Sant’Agata, che dal 2016 nella capitale accoglie autori nostrani e non, per presentare le loro ultime fatiche letterarie. Un’idea che nasce da una passione ma anche da un momento difficile di vita, perché dopo la notte arriva sempre l’aurora. Pomeriggi letterari in un clima sereno e familiare, che vedono gli autori e le loro opere protagonisti. Una attività mensile che si svolge da settembre e a luglio, con il solo break di agosto e che in questi anni ha visto la presenza di tantissimi autori. Mentre nel mese di agosto la Cesari vola in Salento, dove da due anni organizza la Rassegna estiva del salotto stesso. Il Salotto di Sant’Agata quest’anno è co-partner di Atena Festival. 

L’altra conduttrice sarà Paola Gaglio, avvocatessa agrigentina, amante di cinema e di letteratura, è co-fondatrice del gruppo di lettura BUK. Nel suo vasto curriculum da coordinatrice di eventi letterari spicca l’incontro con Ilaria Cucchi e Andrea Franzoso. Sempre attenta alle tematiche femminili e giuridiche, molte volte i due argomenti si intersecano e coincidono tra loro. 

La prima scrittrice che sarà presente il 25 agosto sarà Costanza DiQuattro, che presenterà “Arrocco Siciliano” edizioni Baldini & Castoldi: È l’alba del Novecento, a Ibla, lì dove la vita scorre fiacca sulla campagna stanca; lì dove si accalcano notabili tronfi, mogli tradite e poveri diavoli; lì dove la farmacia Albanese, per tutti «molto più di una chiesa», di colpo rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico. Quando a succedergli accorre da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherà navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo; e mentre scongiura il passato e insieme ne resta imbrigliato, mentre si gioca tutto con una mano di carte o una mossa di scacchi, lui riscoprirà e farà riscoprire la vita a chi pure «si sente morire da un pezzo». Dopo Donnafugata e Giuditta e il monsù, Costanza DiQuattro firma un nuovo quadro a tinte calde e d’antan, in cui la storia di un uomo accarezza quella di tutti in un incontro agrodolce tra redenzione e vendetta. 
Costanza DiQuattro è nata a Ragusa nel 1986. Laureata in Lettere e in Filosofia, ha già pubblicato quattro romanzi: La mia casa di Montalbano, Donnafugata, Giuditta e il monsù e Arrocco Siciliano. Dirige il teatro Donnafugata e si occupa di drammaturgie. Per il palcoscenico ha scritto: Barbablù, Bellini, Wagner, Sinopoli. Flânerie tra genio, mito e musica e Parlami d’amore. 

La seconda protagonista della prima giornata della rassegna sarà Lorena Spampinato, con il libro “Piccole cose connesse al peccato” Edizioni Feltrinelli: Annina ed Enza dividono una stanza nella vecchia casa della nonna, in una località non lontana da Taormina, ma dove non c’è nulla, se non pochi bar-gelateria e lidi balneari. Più grande di Annina e ormai una bellezza sbocciata, Enza si aspetta un’estate di litigi con la madre e una noia infinita. Ma la vacanza delle cugine prende tutt’altra piega con la ricomparsa di Bruna: la ragazza più irregolare del paese si porta dentro un lutto e una sete di rivalsa. E conosce benissimo un giro di ragazzi che si arrabattano con espedienti non proprio legali, cresciuti, come sono, in famiglie disagiate e violente. Una compagnia che le madri di Enza e Annina disapproverebbero, se solo scoprissero le uscite notturne delle figlie. Eppure persino il capo del gruppo, Mirco, si rivela più sensibile e corretto di quanto suggerirebbero i pregiudizi. Il pericolo, in realtà, non sono i maschi, ma tutto ciò che sobbolle tra le protagoniste: rivalità, smania di diventare donne, confusione del desiderio. È Annina, la più piccola, la meno appariscente, a raccontarci la storia di quella vacanza degli anni novanta che segna un tragico spartiacque: come osservatrice e testimone, e come chi viene di colpo scaraventata nell’età adulta. Lorena Spampinato ha scritto un romanzo di formazione insolito sia per la costellazione delle figure femminili, sia per uno stile particolarissimo: denso, raffinato, evocativo. L’estate siciliana diventa così un teatro dove sotto lo scorrere delle esperienze adolescenziali – le feste, le sfide, il conflitto con le madri – emerge una dimensione archetipica: e si finisce ammaliati da quella forza oscura senza tempo. Lorena Spampinato è nata a Catania nel 1990. Ha vissuto a Londra e a Roma e si è laureata in Scienze politiche. Il suo romanzo, Il silenzio dell’acciuga (Nutrimenti, 2020), è stato proposto per il premio Strega 2020 da Lidia Ravera. 

Il 26 agosto sarà la volta di: Giusy Sciacca, che ci parlerà del suo ultimo libro “D’amore e di rabbia” edizioni Neri Pozza:  Sicilia, luglio 1922. A Lentini, centro agricolo della provincia siracusana sotto il fiato dell’Etna, avviene un sanguinoso fatto di cronaca, poi sepolto dalla polvere. Tra i protagonisti anche Maria Giudice, fervente sindacalista di origine lombarda e madre della scrittrice Goliarda Sapienza. Alla vigilia della prepotente affermazione fascista, nella cittadina si consuma un’accesa lotta di classe tra la decadente nobiltà latifondista, arroccata nel palazzo baronale dei Beneventano della Corte, e i braccianti. In mezzo, sul confine di quei due mondi, c’è Amelia Di Stefano, una donna fuori posto. Un proverbio popolare siciliano recita che un uccello in gabbia non canta per amore ma per rabbia. Amelia è una donna in trappola. Catanese di nobili origini, ha pagato duramente un errore commesso da giovane. Ora, tradita dalla famiglia e dagli amici della Catania dei salotti, si ritrova in esilio a Lentini, dove oscilla tra la relazione clandestina che la vincola a Francesco, primogenito del potente barone Beneventano della Corte, e il carisma della fiamma ideologica di Mariano Fortunato, personalità di spicco del sindacalismo locale. Attorno a lei, il popolino, la putía di Santina, i dammusi umidi, i colori e le voci del mercato, le corse dei devoti a piedi scalzi, le vanedde strette, la Grotta dei Santi e i suoi miracoli. A confortarla saranno l’affetto di Enza, capociurma di campagna dalla forte personalità, il sorriso imperfetto di Tanino, l’amico artigiano, o ancora la presenza di Ciccio lo sciancato, ultimo tra gli invisibili, che c’è sempre. I due universi convivono, si intrecciano. E Amelia sempre in mezzo, sempre in bilico. Fino a quando non si imporrà l’imperativo di una scelta. E allora nulla sarà come prima. Giusy Sciacca è nata a Lentini, in provincia di Siracusa. Nel 2021 ha pubblicato: Virità, femminile singolare-plurale. Vive tra Roma e Siracusa. 

L’altra protagonista della giornata conclusiva sarà la giornalista Carmen Lasorella, che presenterà “Vera” edizioni Marietti 1820:  Un romanzo che porta in primo piano una donna, il suo mondo e il calvario dei migranti, vulnerabili e invisibili nella loro umanità. Attivista per i diritti umani, Vera è come il suo nome: tenace e irriducibile, eppure in crisi. Quando Ahmed le consegna la mappa del sistema criminale che governa il Mediterraneo, Vera ritrova l’energia per lottare contro la criminalità che dilaga a discapito di chi è costretto a migrare. Tra insidie informatiche e amicizie inattese, farà fino in fondo la sua parte, di nuovo padrona del suo destino. Carmen Lasorella, laureatasi in giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma con una tesi sul diritto all’informazione e la diffusione radiotelevisiva in Italia e all’estero, mosse i primi passi giornalistici al quotidiano il Globo e alle agenzie Radiocor e ANSA. Nel 1987 fu assunta in Rai. Diventa nota in seguito alla conduzione del Tg2 delle 13. La sua conduzione del Tg2 delle 13 è una delle edizioni più viste del tg della seconda rete Rai, dove rimane per 10 anni inviata di guerra, sopravvivendo anche a un tragico agguato in Somalia nel 1995 nel quale rimane invece ucciso Marcello Palmisano. 

L’ingresso alla rassegna è libero e gratuito.

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