Cultura

L’orma sonora di Agrigento nell’atlante digitale di Loquis

L’app di travel podcasting arricchisce la sua Factory di storie geolocalizzate con il canale “100 voci per 100 luoghi”, un progetto esteso a tutta l’Italia per la giornata internazionale della voce

Pubblicato 2 settimane fa

«Questa città ebbe tanti nomi, quasi quanto le numerose culture che in Sicilia si succedettero una dopo l’altra». La voce di Elisa inizia a raccontare così “la città più bella dei mortali”, definizione che Agrigento indossa fin dalla sua fondazione nel 580 a.C. Da lì, i nomi della città cambiano, come le voci su di lei corrono, ma a volte rimangono anche sul posto. I due fenomeni convivono infatti su Loquis, nelle storie raccontate da chi abita o attraversa un territorio e ne lascia orma sonora alla comunità degli altri viaggiatori.

In occasione della giornata internazionale della voce, l’app di travel podcast ideata da Bruno Pellegrini e fondata con Fabrizio Cialdea inaugura  il canale “100 voci per 100 luoghi”: 100 nuovi podcast, uno per ogni capoluogo di provincia italiana, pubblicati in contemporanea per tracciare una nuova mappa di storie, tradizioni e curiosità. Ogni contributo è curato dai professionisti e professioniste della voce che fanno parte della Loquis Factory, un network appassionato e creativo per il podcasting autoriale di viaggio che espande i numerosi contenuti già offerti spontaneamente dagli utenti. Tra i vari contributi, l’atlante di luoghi parlanti ospita una sezione dedicata a Girgenti con affondi curati da Elisa Bonacini.

Archeologa e ricercatrice, da anni Bonacini si occupa di comunicazione del patrimonio culturale tramite le nuove tecnologie, specie lo storytelling digitale. «Ho scelto di raccontare Agrigento anche per dar risalto alle bellezze che ci sono al di là della Valle dei Templi», spiega. Tra queste, il monastero di Santo Spirito, uno dei più importanti esempi dell’arte medievale in Sicilia, «dove ancora oggi le monache preparano i dolci di mandorle e il celebre cous cous al pistacchio amatissimo da Sciascia, tanto che ne avrebbe regalato venti chili amici e parenti», tramanda Bonacini.

Dal Giardino della Kolymbethra alla chiesa medievale di San Nicola, si passa poi per un quartiere di case decorate con mosaici, affreschi, portici e atri a colonne. Un mix unico al mondo fonde mito, storia, architettura, paesaggio e la letteratura, tratteggiando la scoperta dell’isola oltre l’idea del viaggio come bene di consumo e il format della “recensione geolocalizzata”, per un incontro vero con l’identità territoriale e la sua comunità. L’anima dei luoghi ha la voce delle persone.

Una voce in cerca di compagnia, come avveniva negli scambi tra viandanti e può accadere ancora oggi. All’insegna di un nuovo umanesimo digitale, Loquis invita tutti gli amanti dell’immenso patrimonio che precede e accompagna quello visibile, nelle storie di chi ha edificato parte dell’immaginario legato a un particolare luogo, a offrire la propria versione. Questo atlante sonoro ha infatti pagine infinite ancora da scrivere. Un’opportunità aperta a tutti i podcaster su Loquis per contribuire ad arricchire il racconto delle storie del mondo, per essere parte attiva di questa esperienza unica, contribuendo con il racconto dei propri luoghi a ispirare chi viaggia a riscoprire la bellezza del reale con occhi nuovi.

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