Cultura

Torna a splendere il Castello di Poggiodiana, presentati i lavori di recupero del bene

La struttura, costruita nel XII secolo, sarà al centro di percorsi di fruizione futuri e rappresenta un luogo identitario per l’intera comunità dei Sicani

Pubblicato 9 ore fa

Il Castello di Poggiodiana, a Ribera, pronto per diventare un polo culturale d’eccellenza e un luogo al centro dei percorsi di visita di quella parte della provincia, tra beni culturali, paesaggistici e naturalistici.

Sono stati presentati ieri sera durante una cerimonia pubblica gli interventi di manutenzione straordinaria e valorizzazione della struttura del XII secolo. Il progetto, finanziato interamente dal GAL Sicani nell’ambito del Piano di Azione Locale (PAL) e della sottomisura del PSR Sicilia 2014-2022 dedicata alla fruizione pubblica delle infrastrutture turistiche, è il frutto di una convenzione tra lo stesso GAL, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e il Comune di Ribera.

Il monumento, tornato pienamente accessibile dopo i lavori di pulizia, consolidamento, messa in sicurezza e soprattutto con l’installazione di una nuova illuminazione che ne esalta il fascino, sarà inserito nella rete museale del Distretto Rurale di Qualità dei Sicani (DRQ Sicani).

“La riapertura del Castello di Poggiodiana è un momento indimenticabile e carico di emozione per la nostra comunità – dichiara il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo –. Dopo anni di attesa, riconsegniamo ai cittadini e ai visitatori un luogo che non è solo simbolo della nostra storia, ma autentico faro di identità e bellezza. Da oggi il castello torna a vivere come cuore pulsante del territorio, pronto a trasformarsi in motore turistico e palcoscenico di grandi eventi culturali che daranno nuova energia a Ribera e all’intera area dei Sicani”.

Soddisfazione anche da parte del presidente del GAL Sicani, Salvatore Sanzeri: “Il Castello di Poggiodiana torna a splendere e con lui rinasce un intero territorio – dichiara con orgoglio il presidente del GAL Sicani, Salvatore Sanzeri –. Questo non è soltanto un recupero architettonico, ma un investimento sul futuro dei Sicani: un simbolo identitario che diventa volano di sviluppo turistico, culturale ed economico. È la dimostrazione che valorizzare la nostra storia significa generare nuove opportunità per la comunità e per chi sceglierà di scoprire le bellezze della nostra terra”.

“Quella di stasera è una serata che rimarrà nella memoria di tutti noi – afferma il direttore del GAL Sicani, Angelo Palamenghi –. Con l’inaugurazione dei lavori al Castello di Poggiodiana celebriamo non solo la fine di un percorso di programmazione, ma l’inizio di una nuova stagione per i Sicani. Questo luogo straordinario diventa la porta d’ingresso al nostro territorio, simbolo di una comunità che ha saputo credere nella propria identità e trasformarla in risorsa. In questi anni abbiamo costruito un’offerta integrata che unisce cultura, paesaggio, storia e, soprattutto, il capitale umano: la vera forza dei Sicani. Il Castello è ora pronto a raccontare, con tutta la sua bellezza, il valore di questa terra e l’energia delle persone che la vivono”.

“Questo luogo dal fascino quasi magico è ricco di storia e ha vissuto anni di pesante abbandono – spiega il direttore del Parco Roberto Sciarratta -. Abbiamo subito accolto l’invito del GAL a collaborare perché tornasse alla comunità e potesse diventare per il futuro un luogo destinato alla visita e a un turismo ‘lento’ e attento al territorio. In tal senso lavoreremo per individuare percorsi di visita, immagino su prenotazione, che possano mettere a frutto quanto fatto ma anche per pensare interventi nel prossimo futuro che ne possano migliorare la fruizione”. 

Cenni storici. 

Il Castello di Poggiodiana, sorge a 200 metri di altezza su un colle vicino al centro abitato di Ribera. Le sue rovine, che comprendono una torre cilindrica merlata e una colombaia a pianta quadrata, rappresentano una testimonianza di grande valore architettonico e storico. Costruito nel XII secolo dai Normanni a difesa delle piccole comunità vicine e delle terre tra Eraclea Minoa e Caltabellotta, e conosciuto fino al XIV secolo col nome saraceno di Misilcassino, (ossia luogo di discesa a cavallo) venne concesso alla famiglia Maletta, e da questi passò per eredità a Scaloro degli Uberti che resosi reo di fellonia si vide confiscare il castello che venne dato ai Monterosso per passare successivamente ai Chiaramonte ed a Guglielmo Peralta. Nel XV secolo passò in possesso dei conti Luna, in memoria di questi ha cambiato denominazione per prendere infine definitivamente l’appellativo di castello di Poggiodiana in onore della nobildonna Diana Moncada, figlia del principe di Paternò Luigi Guglielmo Moncada e moglie di Vincenzo Luna.

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