Coronavirus, il giorno del vaccino AstraZeneca: 1500 dosi nell’agrigentino
Il vaccino sarà somministrato ad una popolazione al di sotto dei 55 anni
Scatta il giorno del vaccino AstraZeneca. Sono circa ventimila le dosi che in queste ore stanno arrivando in Sicilia attraverso i corrieri Sda di Poste Italiane scortati dai carabinieri. Per la provincia di Agrigento, nel primo step, sono previste 1500 dosi e interesserà la parte di popolazione al di sotto dei 55 anni. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. “Oggi – ha annunciato Razza – si terra’ una riunione con tutte le Regioni”, nel corso della quale sara’ deciso con Astrazeneca “di partire in tutta Italia con le stesse categorie”. Questa la ripartizione iniziale in Sicilia: alle farmacie ospedaliere di Giarre (4.000 dosi), Milazzo (3.000), Palermo (4.000), Erice Casa Santa (2.500), Siracusa (2.000), Ragusa (1.500), Agrigento (1.500), Caltanissetta (1.000) ed Enna (1.000).
Nel frattempo ieri sono partite le prenotazione per i vaccini ai cittadini over 80. “Sono oltre 40mila i cittadini over 80 che in Sicilia hanno prenotato finora il vaccino contro il Covid”, ha continuato l’assessore alla salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza. Con le attuali forniture, l’assessore alla salute ha detto che sara’ possibile fare “seimila vaccinazioni al giorno. Da marzo speriamo di avere una maggiore dotazione”. Inoltre, Razza ha assicurato che sara’ rafforzato il call center di prenotazione al quale oggi “e’ arrivato il 3% delle prenotazioni, il resto sono arrivate on line”. “In Sicilia Rt sembra essere piu’ contenuto, per le terapie intensive il livello e’ quello di una curva piatta da molti giorni. Sono miglioramenti che non ci devono fare dimenticare che il coronavirus esiste e che le varianti iniziano a circolare sempre di piu’ – ha spiegato Razza -. Ci vuole un attimo per tornare a una diffusione maggiore del contagio e non ce lo possiamo permettere, per varie ragioni: le attivita’ commerciali devono essere protette dai comportamenti individuali, le strutture sanitarie nei mesi scorsi sono state molto sotto pressione. E poi per il vero avvio della campagna vaccinale”.