Favara

Favara, nove giorni ai domiciliari ingiustamente: lo Stato dovrà risarcirlo

La decisione arriva al termine di un lungo calvario giudiziario cominciato nel 2015

Pubblicato 1 anno fa

Cinquemila euro per aver trascorso ingiustamente nove giorni agli arresti domiciliari. La seconda sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Adriana Piras, ha condannato il Ministero dell’Economia e delle Finanze al pagamento dell’indennizzo in favore di Antonio Sanfilippo, 28 anni di Favara. La Corte ha accolto la richiesta dell’avvocato Giuseppe Barba riconoscendo al giovane favarese il diritto all’equa riparazione per aver trascorso nove giorni ai domiciliari.

La decisione arriva al termine di un lungo calvario giudiziario cominciato nel 2015. Sanfilippo fu arrestato dalla Squadra Mobile di Agrigento insieme ad altre due persone per rapina, estorsione e lesioni. Ad accusarlo un coetaneo che aveva sostenuto di essere stato rapinato della motocicletta e di aver ricevuto per la sua restituzione richieste di denaro. Sanfilippo, incensurato, fin da subito ha respinto le accuse professando la sua innocenza ma il tribunale di Agrigento lo condannò in primo grado ad un anno e otto mesi di reclusione.

La svolta arriva nel 2018 quando la Corte di Appello, anche alla luce di una diversa lettura della vicenda, lo ha assolto perché “il fatto non sussiste”. La sentenza di assoluzione è poi divenuta definitiva nel 2019. Da qui la decisione di chiedere il “conto” allo Stato soprattutto per i danni psicologici e di immagine, anche in conseguenza alla diffusione della notizia del suo arresto, patiti nel tempo. La Corte, riconoscendo l’ingiusta detenzione, ha stabilito un indennizzo quantificato in 5 mila euro. 

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