Favara

L’ultimo post di Lorena Quaranta, prima della fine: “Inaccettabile”

A poche ore dal fatto, dall’omicidio della fidanzata, la favarese Lorena Quaranta, il popolo social si scaglia contro Antonio De Pace, calabrese di Vibo Valentia, fidaznato, reo confesso del delitto, che conviveva con la giovane uccisa.Il profilo di De Pace è pieno di foto che testimoniano un’apparente storia d’amore felice, una grande passione per il […]

Pubblicato 4 anni fa

A poche ore dal fatto, dall’omicidio della fidanzata, la favarese Lorena Quaranta, il popolo social si scaglia contro Antonio De Pace, calabrese di Vibo Valentia, fidaznato, reo confesso del delitto, che conviveva con la giovane uccisa.
Il profilo di De Pace è pieno di foto che testimoniano un’apparente storia d’amore felice, una grande passione per il mare e per le moto.

Non appena è trapelata la notizia di quanto successo, diversi sono stati i commenti scritti sul diario Facebook del giovane.

Commenti duri, implacabili, intrisi di rabbia per un femminicidio che, stavolta, ci tocca ancora di più, visti i natali favaresi della povera vittima.

“Pezzo di m….”, scrive qualcuno, “…ammazzati”, qualcun altro, “Avevi una bellissima ragazza…”, qualcun’altro ancora.

Sull’altro profilo, invece, quello della ragazza uccisa, la bella studentessa di Medicina, qualche timido R.I.P. (Riposa in pace) scritto quasi con pudore, quasi in punta di dita, visto lo stordimento e il dolore che in fatti cosi cruenti, non danno spazio ad altro.

L’ultimo post pubblicato da Lorena risale a quattro giorni fa. La favarese scriveva “Inaccettabile”, con un post relativo al dramma dei medici uccisi perchè in prima linea a fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Un post, e un appello: “Ora più che mai bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita. Abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi”.

Un messaggio che, anche alla luce di quanto accaduto, siamo tutti tenuti a prendere in considerazione.

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