Favara

Quattro colpi di pistola, uno in faccia, per uccidere (come un boss) rivenditore di auto

Dai vecchi fascicoli intestati all’uomo, prontamente riportati alla luce dai militari sono emersi diversi precedenti penali e di polizia per stupefacenti e reati contro il patrimonio ma nulla di particolarmente significativo

Pubblicato 5 mesi fa

Quattro colpi di pistola, almeno uno in faccia, per assassinare un rivenditore di auto favarese, Francesco Simone, 69 anni, numerosi pregiudizi di polizia alle spalle. Ha fatto la fine dei boss, almeno così sembra simboleggiare la dinamica dell’agguato avvenuto stamattina in contrada “Poggio muto”, una intersezione della più nota contrada “Crocca”, dove l’uomo possedeva una piccola casa di campagna quasi quotidianamente visitata.  Il sicario (o i sicari) hanno dunque agito dentro l’area di pertinenza (recintata) della casa ma non dentro l’abitazione.

Francesco Simone è stato trovato riverso sulla terra da un familiare che ha subito dato l’allarme.  Ed immediatamente sono scattate le indagini che sono condotte dai carabinieri  del Comando provinciale guidati dal col. Nicola De Tullio quelli della tenenza di Favara e i militari del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Agrigento con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica Maria Barbara Grazia Cifalinò. Dai vecchi fascicoli intestati all’uomo, prontamente riportati alla luce dai militari sono emersi diversi precedenti penali e di polizia per stupefacenti e reati contro il patrimonio ma nulla di particolarmente significativo.

Oggi la vittima si occupava di compravendita di auto attraverso una società, la Sido Car intestata al figlio. Nessuno poteva immaginare che l’uomo potesse fare una simile fine. E i suoi trascorsi giudiziari non sembravano fossero tali da poter prevedere un simile epilogo. Gli investigatori stanno indagando a 360° e cominciare a delineare verso quali scenari muoversi individuando nel contempo il movente del delitto. Gli interrogatori cui attualmente sono sottoposti amici e parenti della vittima serviranno proprio per capire cosa e perché è avvenuto prima delitto. Al momento, è troppo presto per individuare piste prescelte rispetto ad altre. Intanto, l’autopsia che verrà effettuata a breve dal medico legale Alberto Alongi (che oggi ha effettuato l’ispezione cadaverica) sarà di aiuto alle indagini fornendo i primi dati certi sul delitto. L’auto dell’uomo, parcheggiata vicino la casa di campagna è stata sequestrata.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *