Giudiziaria

Abuso d’ufficio, assolto il sindaco di Aragona: ribaltata la sentenza di primo grado

Il primo cittadino, oggi assolto perché il fatto non sussiste, era stato condannato in primo grado a cinque mesi e dieci giorni

Pubblicato 1 mese fa

Il fatto non sussiste. I giudici della prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno assolto il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, dal reato di abuso di ufficio. Cancellata, dunque, la condanna a cinque mesi e dieci giorni inflitta dal Tribunale di Agrigento in primo grado.

Pendolino all’indomani della sentenza di condanna venne anche sospeso dalla carica di sindaco in virtù della legge Severino salvo poi essere reintegrato poco dopo. La Prefettura di Agrigento, infatti, non poteva disporre la sospensione del primo cittadino in quanto il reato per il quale era stato inizialmente condannato era tentato e non consumato. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, la Corte di Appello di Palermo ha cancellato la sentenza di primo grado accogliendo il ricorso avanzato dagli avvocati Lillo Fiorello e Donatella Miceli. La procura generale aveva invece chiesto la conferma della condanna disposta dal tribunale di Agrigento

Pendolino era finito a processo con l’accusa di abuso di ufficio e, in particolare, di aver violato i principi di imparzialità compiendo atti che avrebbero favorito intenzionalmente un parente. La vicenda era legata alla compravendita di un immobile che sarebbe stato realizzato in difformità rispetto al titolo abitativo. Secondo l’impianto accusatorio, oggi “bocciato” dalla Corte di Appello di Palermo, il sindaco avrebbe rimosso il dirigente dell’ufficio competente dopo il rifiuto di quest’ultimo di revocare sia l’ordinanza di demolizione che la sanzione amministrativa pecuniaria annessa. I giudici, assolvendo il primo cittadino, hanno dichiarato che il fatto non sussiste

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