Agrigento

Agrigento, accusato di aver violentato la nipote minorenne: assolto 42enne

La seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Angela Wilma Mazzara, dopo una camera di consiglio terminata alle 19 di ieri,  ha assolto dal reato di violenza sessuale su minore D.S., 42 anni di Agrigento. L’uomo era accusato di violenza sessuale nei confronti della nipote all’epoca dei fatti 14enne. La vicenda risale al […]

Pubblicato 5 anni fa

La seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Angela Wilma Mazzara, dopo una camera di consiglio terminata alle 19 di ieri,  ha assolto dal reato di violenza sessuale su minore D.S., 42 anni di Agrigento.

L’uomo era accusato di violenza sessuale nei confronti della nipote all’epoca dei fatti 14enne. La vicenda risale al 2014 quando la ragazzina, residente nel nord Italia, si recò ad Agrigento per trascorrere le vacanze estive insieme alla famiglia soggiornando presso l’abitazione dei nonni in cui risiedeva anche lo zio. 

Al termine della permanenza ad Agrigento, durata circa venti giorni, al rientro nella la città di residenza, avrebbe confidato a una cugina e poi riferito ai familiari di avere subito reiterati atti di violenza sessuale, anche con rapporti completi, da parte dello zio di 42 anni.

I familiari, quindi, hanno sporto formale denuncia ed il relativo giudizio si è svolto innanzi al Tribunale di Agrigento.

Ieri, al termine della requisitoria il Pubblico Ministero, aveva chiesto la condanna dell’imputato, assistito dagli Avv.ti Angelo Farruggia e Annalisa Russello, alla pena di anni 7 e mesi 6 di reclusione, oltre pene accessorie. Alla richiesta del P.M., si era associato il difensore della Parte Civile, l’avvocato Olindo Di Francesco, che assisteva sia la minore che i familiari.

Nel corso della discussione i difensori dell’imputato, Avv.ti Angelo Farruggia e Annalisa Russello, hanno evidenziato che il racconto della minore appariva contraddittorio e probabilmente contaminato dalle iniziative dei familiari. In ogni caso, le modalità dei fatti, per come narrati, apparivano inverosimili e impedivano persino la individuazione di una condotta circostanzia.

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