Giudiziaria

Anarchico minacciò di gambizzarlo: Procuratore Vella chiede risarcimento di un euro

In passato lo stesso magistrato aveva subito analoghe minacce

Pubblicato 1 anno fa

Un euro di risarcimento del danno chiesto all’anarchico-insurrezionalista che gli inviò una lettera dal carcere con cui lo minacciava di gambizzarlo.

Il procuratore facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella, si costituisce parte civile nel processo a carico di un detenuto, Mauro Rossetti Busa, di Lucca, 62 anni, in carcere per l’accusa di essere stato legato ai gruppi anarco-insurrezionalisti e avere compiuto diversi attentati, e chiede un solo euro. Nella richiesta, formalizzata dal suo legale Daniela Posante, si puntualizza che la costituzione in giudizio, e quindi la presenza nel processo al tribunale di Caltanissetta, è solo “simbolica, per dare un segnale” tanto che la pretesa economica è solo formale.

Scelta identica a quella fatta in occasione di un altro processo per minaccia ai suoi danni in cui era imputato un 41enne, Fabio Bellanca, di Joppolo Giancaxio, che lo minacciò di ucciderlo col tritolo dopo averlo incontrato al centro commerciale di Agrigento.

Rossetti Busa, che sta scontando una condanna a 7 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere per un assalto incendiario a un distributore di carburante e alla sede di Casapound a Firenze, era stato messo sotto inchiesta dal pm per un danneggiamento in carcere. E così, secondo la ricostruzione dei fatti, gli aveva inviato una lettera dai contenuti intimidatori.

“Le mie capacità vanno molto più avanti, cioè se solo volessi posso anche arrivare a gambizzare, e dove non posso ho la capacità di associarmi con qualsiasi gruppi antagonisti. Quindi, con voi appartenenti di questo Stato, o istituzioni non vi riconosco, quindi vi dico subito di mantenere le distanze sennò mi porterete di arrecarvi seri problemi e rivendico quanto ho dichiarato”: è questo il contenuto di una missiva fatta recapitare il 14 maggio dell’anno scorso.

Il pm della procura di Caltanissetta, Chiara Benfante, ha disposto, quindi, la citazione a giudizio per l’accusa di minaccia. Contestata anche l’aggravante di “aver commesso la minaccia valendosi della forza intimidatrice derivante da segrete associazioni esistenti o supposte” e di “aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale a causa dell’adempimento delle proprie funzioni”.

Rossetti Busa, peraltro, oltre ad avere collezionato denunce e arresti in serie in Toscana e condanne per danneggiamenti e assalti anarchici, nel marzo del 2004 minacciò un pm in aula: “Ti mando un pacco-bomba, la prossima sarà per te e per questi sbirri”, disse alludendo all’invio, il giorno precedente, di una busta esplosiva al sindaco di Firenze.

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