Giudiziaria

Appalti pilotati, la “mazzetta” dell’imprenditore favarese passata per le mani di Cuffaro e Pace?

Per la procura di Palermo l’imprenditore favarese Vetro avrebbe consegnato soldi a Cuffaro e Pace affinché le dessero al Direttore generale del Consorzio di Bonifica

Pubblicato 1 giorno fa

La procura di Palermo non ha (ancora) scoperto tutte le carte ma la portata dell’inchiesta sembra davvero imponente. L’ufficio guidato dal procuratore Maurizio de Lucia ipotizza l’esistenza di un “comitato di affari” in grado di incidere sulle nomine di manager della sanità e funzionari pubblici nonché di indirizzare appalti in favore di imprenditori “amici”. Al vertice di questa associazione ci sarebbero l’ex governatore Totò Cuffaro e il deputato regionale Carmelo Pace, ex sindaco di Ribera. 

Diversi gli episodi finiti nel “mirino” degli inquirenti: l’appalto per le pulizie all’Asp di Siracusa, il concorso per 15 operatori socio sanitari al Villa Sofia di Palermo e gli appalti del Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale. Una grave ipotesi di corruzione, che riguarda proprio quest’ultimo Ente controllato dalla Regione, vede protagonisti alcuni degli agrigentini indagati nella maxi inchiesta e per i quali è stata avanzata richiesta di arresti domiciliari: Salvatore Cuffaro, segretario della Democrazia Cristiana; Carmelo Pace, capogruppo Dc all’Ars; Giovanni Tomasino, Direttore generale del Consorzio di Bonifica, e Alessandro Vetro, imprenditore edile di Favara. 

L’ipotesi sostenuta dalla procura di Palermo risale al 24 aprile 2024 ed è la seguente: il Direttore generale del Consorzio avrebbe ricevuto somme di denaro che l’imprenditore favarese Vetro avrebbe consegnato in almeno un’occasione a Cuffaro e Pace affinché le facessero pervenire al Tomasino “per orientare, anche mediante collusioni e accordi occulti tra di loro aventi ad oggetto l’esercizio strumentale della discrezionalità amministrativa e delle facoltà spettanti al Direttore, l’esito degli appalti che sarebbero stati in futuro aggiudicati da quest’ultimo Ente in maniera tale da tenere in peculiare considerazione per le relative aggiudicazioni le imprese rappresentate e sostenute dal Vetro”. 

Il deputato Carmelo Pace, intanto, attraverso una nota stampa si è dimesso da membro della commissione regionale antimafia respingendo però ogni accusa: “Ritengo doveroso, in attesa di chiarire completamente ogni addebito oggetto di indagine, comunicare l’autosospensione in via cautelativa dalla commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia di cui sono componente”.

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