Canicattì

Canicattì: uccise vicino a colpi di pistola, l’arringa: “Si difese da aggressione”

L'accusa, sostenuta dal pm Paola Vetro, ha chiesto per Rubino la pena dell'ergastolo

Pubblicato 2 anni fa

“Fu legittima difesa”. A parlare sono gli avvocati Francesco Gibilaro e Diego Guadagnino, legali dell’imputato Carmelo Rubino, durante l’arringa di ieri mattina nel processo scaturito dall’omicidio di Vincenzo Sciascia Cannizzaro, 68 anni, freddato con colpi di pistola la mattina del 27 settembre 2019.

L’accusa, sostenuta dal pm Paola Vetro, ha chiesto per Rubino la pena dell’ergastolo. Alla base del delitto una strada contesa che garantisce l’accesso ai vigneti di entrambi. Dissapori, forse sottovalutati, che col tempo si sono intrisi di rancore. Poi, l’ennesima, ultima discussione. Cannizzaro, trovando l’accesso della stradina sbarrato, ha chiamato il suo avvocato con l’intenzione di sporgere denuncia nei confronti di Rubino.

Non ha avuto tempo perchè, intorno le 11.30, Rubino si è presentato a tu per tu col vicino sparandogli in testa proprio davanti il vigneto. Poi un tentativo di fuga terminato poco dopo.

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