Giudiziaria

Caso Shalabayeva, condannato a cinque anni il Questore di Palermo Cortese

Sono stati tutti condannati dal tribunale di Perugia gli imputati nel processo relativo all’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva. Inflitti cinque anni di reclusione all’ex capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese, ora questore di Palermo, e a Maurizio Improta, all’epoca responsabile dell’ufficio immigrazione e ora a capo della polfer. Il tribunale presieduto da Giuseppe Narducci […]

Pubblicato 5 anni fa

Sono stati tutti condannati dal tribunale di Perugia gli imputati nel processo relativo all’espulsione dall’Italia di Alma Shalabayeva. Inflitti cinque anni di reclusione all’ex capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese, ora questore di Palermo, e a Maurizio Improta, all’epoca responsabile dell’ufficio immigrazione e ora a capo della polfer. Il tribunale presieduto da Giuseppe Narducci ha condannato inoltre l’allora giudice di pace Stefania Lavore a due anni e mezzo di reclusione, i funzionari della mobile romana Luca Armeni e Francesco Stampacchia a cinque anni, e quelli dell’Ufficio immigrazione Vincenzo Tramma e Stefano Leoni, rispettivamente a quattro anni e tre anni e sei mesi di reclusione.

Per Cortese, Improta, Stampacchia e Armeni e’ stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici. Cortese, Armeni, Stampacchia, Tramma, Leoni e Improta sono stati riconosciuti responsabili di sequestro di persona nei confronti di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Muktar Ablyazov, e della loro figlia Alua, all’epoca di sei anni. Assolta per questo reato invece il giudice Lavore. Nel processo, oltre al sequestro di persona, erano contestati diversi episodi di falso. Le condanne inflitte sono state piu’ alte di quelle chieste dal pubblico ministero Massimo Casucci.

L’avvocato di parte civile, il professor Astolfo Di Amato, ha spiegato: “Una sentenza di condanna non può essere una soddisfazione. Invito però a ragionare su un fatto, gli imputati non aveva alcun interesse a fare quel che il processo ha dimostrato hanno fatto. Evidentemente hanno obbedito a degli ordini, ma chi quegli ordini ha dato l’ha fatta franca”

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