Campobello di Licata

Cocaina e 13mila euro in contanti: condannati padre e figlio

Condannati per droga padre e figlio di Campobello di Licata

Pubblicato 3 anni fa

Il gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha disposto la condanna a cinque anni di reclusione nei confronti di Salvatore Termini, 64 anni, ed il figlio Calogero, 30 anni, entrambi di Campobello di Licata. Padre e figlio furono arrestati nell’aprile 2020 – in pieno lockdown – in seguito ad un blitz dei carabinieri della stazione di Campobello di Licata poiché trovato in possesso di 700 grammi di cocaina e 13 mila euro in contanti.

Accolta, dunque, la richiesta di condanna che era stata avanzata dal sostituto procuratore Antonella Pandolfi. Il più grande dei Termini era già stato coinvolto nel 2011 in una operazione antidroga – denominata “Last Trip” –  coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che aveva sgominata una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti tra le province di Palermo e Agrigento. 

L’attenzione i Carabinieri della Stazione è stata attirata dai movimenti di due uomini in una casa del centro del paese. I militari, decidendo di capire cosa stesse accadendo, si sono avvicinati per eseguire una perquisizione. Una volta entrati, hanno trovato un uomo di 30 anni che, con aria nervosa e circospetta, stava cercando di distrarre i Carabinieri e di impedire loro di accedere all’ interno di casa.

Allontanato il giovane, i militari si sono mossi per le stanze dell’abitazione, dove avevano visto dileguarsi il padre del ragazzo, un uomo di 64 anni, che stava entrando in camera da letto con un sacco di plastica in mano. Immediatamente, i Carabinieri hanno bloccato il padre prima che riuscisse a liberarsi del prezioso contenuto della busta o che potesse nasconderlo.

Dentro, infatti, c’erano circa 700 g di cocaina purissima e nella stanza i due avevano nascosto tutto l’occorrente per preparare le dosi: sostanze da taglio, bilancini di precisione e una grande somma di denaro, circa 13.000 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio. Per i due uomini, padre e figlio, sono scattate le manette e dovranno ora rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Lo stupefacente sequestrato avrebbe fruttato circa 50.000 € di guadagno.

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