Giudiziaria

Concussione, vicesindaco di Pachino ai domiciliari

Secondo l'accusa avrebbe chiesto 25 mila euro a un imprenditore per una pratica che sarebbe dovuta passare in consiglio comunale

Pubblicato 1 anno fa

Sono stati posti agli arresti domiciliari il vicesindaco di Pachino Alfio Russo e l’ex funzionario Giuseppe Dimartino gia’ direttore dell’Ufficio collocamento di Pachino, nel Siracusano, con il divieto di allontanarsi dalle proprie abitazioni e di comunicare all’esterno con mezzi telefonici o telematici con persone diverse da quelle con cui coabitano. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto di entrambi, effettuato dalla Squadra mobile di Ragusa: il reato contestato e’ concussione in concorso morale e materiale, reato per il quale sussistono i cosiddetti ‘gravi indizi di colpevolezza’.

A quanto hanno ricostruito le indagini, il vicesindaco di Pachino accompagnato da Dimartino avrebbe chiesto ad un imprenditore ibleo, 25.000 euro per avere la certezza che una pratica di permesso a costruire che doveva a breve passare dall’approvazione del consiglio comunale, non avrebbe avuto intoppi e quella somma sarebbe servita a spianare la strada in consiglio comunale (previsto proprio in questi giorni) dal momento che alcuni consiglieri non sarebbero stati propensi all’approvazione. L’imprenditore che comunque gia’ si era rivolto al Tar perche’ il progetto presentato nel 2020, nonostante l’esito favorevole dell’ufficio tecnico del Comune di Pachino, era ancora senza risposta (udienza fissata a maggio di quest’anno), aveva quindi deciso di denunciare la richiesta del vicesindaco di Pachino e aveva concordato con la Polizia la consegna dei soldi.

Una volta avvenuta la consegna del denaro – che era stato ‘segnato’ – gli agenti sono entrati in azione il 30 marzo scorso, fermando Russo e Dimartino a Pozzallo, dove avevano dato appuntamento alla persona incaricata di portare loro il denaro, e ponendoli in arresto. Stamattina in carcere sono comparsi entrambi per l’udienza di convalida davanti al gip. Dimartino, assistito dagli avvocati Santino Garufi e Corrado Di Stefano ha risposto alle domande, dichiarandosi estraneo alle accuse; avrebbe solo accompagnato l’amico all’appuntamento. Anche Aldo Russo, assistito dall’avvocato Luigi Caruso ha risposto alle domande del giudice, fornendo una sua versione dei fatti “in parte coincidente – dichiara l’avvocato all’AGI – con la versione dell’accusa”. Non e’ dato sapere se vi siano altre persone coinvolte nella indagine, e se quella somma chiesta, secondo la pubblica accusa, dal vicesindaco di Pachino, dovesse o meno effettivamente servire ad ammorbidire la posizione di qualche consigliere comunale. 

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