Giudiziaria

Donna trovata impiccata, per gip fu suicidio

Secondo l'autopsia, si e' trattato di "un impiccamento atipico e incompleto".

Pubblicato 2 anni fa

 Il gip di Palermo Ermelinda Marfia ha accolto la richiesta della procura e ha archiviato l’inchiesta a carico di Francesco Ioco, vigile del fuoco indagato per la morte di Daniela Rincione, la donna trovata morta a dicembre del 2018 nella sua abitazione a Baida. Secondo l’autopsia, si e’ trattato di “un impiccamento atipico e incompleto”. Un suicidio e non un omicidio come ha sempre ribadito Ioco, difeso dagli avvocati Giovanni Di Benedetto e Rosario Vento. La donna, di 50 anni, si era trasferita in periferia dopo la separazione dal marito. Avrebbe dovuto iniziare a vivere insieme con il vigile del fuoco esperto arrampicatore. Le due versioni rese dal pompiere hanno fatto sospettare gli investigatori sul decesso della di cui si e’ occupata anche la trasmissione della Rai Chi L’ha Visto. “Le indagini sono state lunghe e copiose, cosi’ le definisce il giudice. “Le diverse versioni fornite da Ioco sono certamente incide delle non attendibilita’ e credibilita’ dello stesso ma non costituiscono per cio’ solo prova della sua responsabilita’ in ordine alla morte della compagna, ne’ pertanto sono elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio – si legge nel provvedimento – Il corpo della donna non presentava segni di colluttazione ne’ altri comprovanti una morte violenta”. Il gip Marfia conclude che “non emergono elementi utili da ritenere che quella notte si sia consumato un omicidio e non un suicidio”. Da qui l’archiviazione.

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