Droga tra Agrigento, Licata e Canicattì: 4 condanne e 3 assoluzioni
L’indagine, che cristallizza numerosi episodi di spaccio tra il 2013 ed il 2014, è considerata un segmento investigativo dell’operazione Vultur
Si chiude con quattro condanne e tre assoluzioni il processo scaturito da un’inchiesta che ipotizza un vasto traffico di droga tra Agrigento, Licata, Canicattì e Ravanusa. Per tutti gli imputati è stato escluso il reato di associazione a delinquere. Queste le condanne disposte dal gup del tribunale di Palermo, Cristina Lo Bue: Salvatore Nobile, 56 anni di Favara (6 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione); Filippo D’Oro, 67 anni di Favara (4 anni, 10 mesi e 6 giorni di reclusione); Elio Magrì, 60 anni di Castrofilippo (5 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione); Natale Vinciguerra, 43 anni di Catania (6 anni, 9 mesi e 20 giorni di reclusione). Tre gli imputati assolti: si tratta di Luigi Generoso, 57 anni di Licata; Sonia Privitera, 43 anni di Catania; Andrea Spiteri, 53 anni di Licata. Altri quattro imputati sono a processo con il rito ordinario: si tratta di Angelo Allegro, 70 anni di Naro; Salvatore Allegro, 40 anni di Naro; Michele Curcio, 55 anni di Canicattì; Rosario Orazio Cavallaro, 66 anni di Ravanusa. Quest’ultimo sta scontando già una condanna a trent’anni di reclusione (in primo grado era stato condannato all’ergastolo) per essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio del licatese Angelo Carità, 56 anni, assassinato il 2 aprile del 2018, giorno di Pasquetta.
L’indagine, che cristallizza numerosi episodi di spaccio tra il 2013 ed il 2014, è considerata un segmento investigativo dell’operazione Vultur che portò alla luce i nuovi assetti all’interno della famiglia mafiosa di Camastra. L’inchiesta prende spunto da una indagine della Squadra Mobile di Agrigento e riguarda un traffico di droga che si sarebbe esteso tra la Città dei Templi, Canicattì, Licata e Ravanusa acquistando la droga, specialmente cocaina, a Catania. I fatti contestati risalgono al biennio 2013-2014. Secondo l’accusa si tratterebbe di una vera e propria banda dedita al traffico di sostanze stupefacenti al vertice della quale ci sarebbero stati Angelo Allegro e Rosario Orazio Cavallaro. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano, Antonino Gaziano, Naria Alba Nicotra, Carla Internicola, Ignazio Terranova, Francesco Lumia, Gianluca Magliarisi, Giuseppe Ragazzo e Calogero Meli.