Giudiziaria

“Estorsione al Verdura Resort”, condannato imprenditore di Ribera

Ribaltata la sentenza di primo grado con cui l'imprenditore era stato assolto

Pubblicato 1 anno fa

Tre anni e otto mesi per estorsione al Verdura Resort, struttura di lusso di proprietà di sir Rocco Forte. La quarta sezione penale della Corte di Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha condannato Ignazio Tavormina, di 54 anni, imprenditore di Ribera. L’uomo, quattro anni fa, era stato assolto dal tribunale di Sciacca “perchè il fatto non sussiste”. 

Al centro dell’inchiesta presunte intimidazioni e atti di sabotaggio che l’imprenditore avrebbe posto in essere nei confronti del personale della struttura. L’imputato, proprietario di una ditta di vivai, si occupava della gestione delle aree verdi ornamentali del Golf Verdura Resort di Sciacca.

La vicenda risale al 2009. Secondo l’accusa, Tavormina sarebbe venuto a conoscenza dell’intenzione del direttore della struttura di non rinnovare i contratti d’appalto in scadenza e avrebbe avuto un comportamento intimidatorio, condito da minacce verbali dirette e indirette, nei confronti della dirigenza e dei dipendenti della struttura. Contestati anche atti di sabotaggio ai danni di automezzi appartenenti al resort.

L’accusa in primo grado aveva chiesto la condanna a quattro anni e otto mesi ma il tribunale di Sciacca lo aveva assolto “perchè il fatto non sussiste”. Oggi, a distanza di quattro anni, la Corte di Appello di Palermo ha ribaltato il verdetto. La difesa, gli avvocati Accursio Piro e Nicola Puma, ha annunciato ricorso in Cassazione. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Giovanni e Sergio Vaccaro.

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