Faida Favara-Liegi, chiesti 30 anni di carcere per Vardaro per duplice tentato omicidio
L'accusa ha invece chiesto l'assoluzione dell'imputato per l'omicidio di Mario Jakelich, ucciso in Belgio nel 2016
Il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Alessia Sinatra, ha avanzato la richiesta di condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di Carmelo Vardaro, 47 anni, imputato nel processo scaturito dall’inchiesta sulla faida Favara-Liegi. Il pm ha chiesto la condanna dell’imputato per il duplice tentato omicidio di Carmelo Nicotra e Maurizio Di Stefano, avvenuto il 23 maggio 2017 in via Torino a Favara e per due estorsioni aggravate ed alcuni episodi di spaccio di droga. L’accusa, a margine della requisitoria, ha altresì chiesto l’assoluzione di Vardaro per l’omicidio di Mario Jakelich e il tentato omicidio di Maurizio Di Stefano, avvenuti il 14 settembre 2016 in Belgio.
Vardaro, difeso dall’avvocato Salvatore Virgone, è l’unico degli imputati ad avere scelto il rito ordinario. Il processo è in corso davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Alfonso Malato. La richiesta del pubblico ministero tiene inevitabilmente conto di quanto accaduto nello stralcio abbreviato quando la Cassazione, appena due mesi fa, ha assolto definitivamente per lo stesso reato sia Antonio che Calogero Bellavia. I due, insieme a Vardaro, erano accusati dell’omicidio di Mario Jakelich. La Corte di Assise ha rinviato a luglio l’udienza per le discussioni della parte civile – rappresentata dagli avvocati Salvatore Cusumano e Teresa Alba Raguccia – e l’arringa della difesa, sostenuta dall’avvocato Salvatore Virgone. La vicenda è legata all’inchiesta Mosaico, l’indagine della Squadra mobile di Agrigento che ha fatto luce su una sanguinosa guerra sull’asse Favara-Liegi caratterizzata da quattro omicidi e altrettanti agguati falliti.