Giudiziaria

Favara, 21enne condannata per estorsione ai genitori che però rischiano di finire sotto inchiesta 

Genitori che però adesso rischiano di finire sotto inchiesta per le dichiarazioni, ritenute contraddittorie, rese durante il processo

Pubblicato 1 anno fa

Due anni, due mesi e venti giorni di reclusione per una estorsione di 70 euro in danno dei genitori che però a loro volta rischiano di finire sotto inchiesta per le dichiarazioni rese durante il processo, ritenute contraddittorie e contrastanti. Lo ha disposto il giudice del tribunale di Agrigento Manfredi Coffari che ha condannato una ventunenne di Favara per il reato di estorsione. La pena tiene conto della riduzione prevista per la scelta del rito. La ragazzina, difesa dall’avvocato Salvatore Cusumano, era accusata anche di maltrattamenti in famiglia, reato dal  quale è stata assolta perché il fatto non sussiste.

La vicenda risale al 2020. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Maria Barbara Grazia Cifalinò, la ventunenne avrebbe costretto la madre, minacciandola, a consegnarle 70 euro. Tra le contestazioni, per le quali però l’imputata è stata assolta, anche una lunga serie di vessazioni, minacce e rappresaglie condite da richieste di denaro. In uno degli ultimi episodi, in un clima ormai divenuto più che teso, intervennero le forze dell’ordine su richiesta del padre. Genitori che però adesso rischiano di finire sotto inchiesta per le dichiarazioni, ritenute contraddittorie, rese al tribunale durante il processo. Il giudice Coffari, infatti, ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Agrigento affinché venga valutata l’eventuale configurazione del reato di falsa testimonianza. 

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