“Hashish e marijuana in casa ma per uso personale”, assolto 33enne empedoclino
Ribaltata la sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento
I giudici della prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno assolto “perché il fatto non sussiste” un trentatreenne di Porto Empedocle – D.P. – dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Ribaltata, dunque, la sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento con la quale l’imputato era stato condannato a sei mesi di reclusione e al pagamento di 1.500 euro di multa. La vicenda scaturisce da una perquisizione domiciliare effettuata dai carabinieri nel novembre 2019. In casa del trentatreenne furono rinvenuti poco più di venti grammi di marijuana e circa cinque grammi di hashish oltre ad un bilancino di precisione. Il ritrovamento di quest’ultimo oggetto, in particolare, fece scattare la contestazione di detenzione ai fini di spaccio. Ipotesi di reato che non ha trovato conferma nel secondo grado di giudizio.
La difesa dell’empedoclino, rappresentata dall’avvocato Alessandro Gerardi, è riuscita a dimostrare come la sostanza stupefacente fosse esclusivamente destinata all’uso personale. Il quantitativo sequestrato, inoltre, era frutto di tre diversi acquisti avvenuti in periodi storici differenti e lo stupefacente in gran parte non superava gli standard qualitativi (Thc) previsti dalle tabelle ministeriali. La difesa, infine, è riuscita a dimostrare che il bilancino di precisione rinvenuto nell’abitazione del trentatreenne servisse allo stesso per la sua attività lavorativa di acconciatore. Per questo motivo la Corte di Appello di Palermo, accogliendo il ricorso dell’avvocato Gerardi, ha riformato la sentenza assolvendo l’imputato “perché il fatto non sussiste”.