Il tentato omicidio di un ristoratore empedoclino: una condanna e un’assoluzione
Una condanna e un’assoluzione nel processo di secondo grado scaturito dal tentato omicidio di un ristoratore empedoclino
Una condanna e un’assoluzione nel processo di secondo grado scaturito dal tentato omicidio del ristoratore empedoclino Saverio Sacco, vittima di un agguato avvenuto fuori dal suo locale in Belgio nel 2018. I giudici della terza sezione penale della Corte di Appello di Palermo hanno confermato la condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione nei confronti di Mario Rizzo, 37 anni. Assolto, invece, anche dalle residue accuse Gerlando Russotto, 35 anni, che già in primo grado aveva incassato il proscioglimento dall’accusa di tentato omicidio mentre era stato condannato ad un anno e dieci mesi “soltanto” per porto abusivo d’arma e ricettazione. Adesso anche queste ultime contestazioni sono cadute.
La vicenda risale al 2018. Nella vicenda era coinvolto anche Salvatore Prestia, cognato del boss Fabrizio Messina di Porto Empedocle. Secondo la ricostruzione Prestia, accompagnato in auto da Rizzo e Russotto, avrebbe atteso il ristoratore fuori dal locale sparandogli diversi colpi agli arti inferiori. Sacco, seppur ferito, riuscì a reagire disarmando il suo assalitore costringendolo alla fuga. Da lì in poi tanti gli eventi susseguitisi: Mario Rizzo iniziò a rispondere alle domande degli inquirenti svelando di fatto il tentato omicidio ai danni del ristoratore. Russotto è stato difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano mentre Mario Rizzo dall’avvocato Ninni Giardina.