Canicattì

Inchiesta Diplomat: al via interrogatori, oltre 100 gli indagati

Il sostituto procuratore della Repubblica Paola Vetro ha notificato l’avviso di presentazione per sottoporsi ad interrogatorio nei confronti delle persone indagate nell’ambito della maxi inchiesta “Diplomat”, partorita dalla Guardia di Finanza di Ragusa nell’ottobre 2016, ma che in breve tempo si è estesa anche nella provincia di Agrigento.  Sono 114 gli indagati. Alcuni di loro […]

Pubblicato 5 anni fa

Il sostituto procuratore della Repubblica Paola Vetro ha notificato l’avviso di presentazione per sottoporsi ad interrogatorio nei confronti delle persone indagate nell’ambito della maxi inchiesta “Diplomat”, partorita dalla Guardia di Finanza di Ragusa nell’ottobre 2016, ma che in breve tempo si è estesa anche nella provincia di Agrigento. 

Sono 114 gli indagati. Alcuni di loro si sono già sottoposti a interrogatorio altri, invece, hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. L’inchiesta ipotizza un sistema basato su diplomi fasulli che venivano letteralmente venduti ad un prezzo che si aggirava intorno ai 3500 euro. Inscenati anche finti esami di maturità, prove orali mai sostenute o pilotate attraverso alcune parole d’ordine. I compiti scritti, invece, venivano copiati tramite email.Due gli episodi più curiosi: durante l’esame orale, ad esempio, vi era la frase “Guardi, non ricordo” che veniva usata come stratagemma per interrompere l’interrogazione; nei temi, invece, addirittura gli studenti dovevano solamente copiare quanto ricevuto via email.

tre gli istituti agrigentini coinvolti, tutti paritari, a Canicattì e Licata: si tratta degli istituti “Pirandello” di Licata e Canicattì e il “Volta”.

Le accuse ipotizzate dal pm Paola Vetro a vario titolo, sono quelle di associazione per delinquere, falso, abuso d’ufficio e rivelazione del segreto d’ufficio.

Personaggio principale, almeno sul versante agrigentino, è l’ex deputato regionale dell’Udc Gaetano Cani, ex professore di educazione fisica, a cui i finanzieri hanno anche sequestrato 300 mila euro in contanti – frutto dell’illecito – ben occultati all’interno di una scatola di scarpe. In totale i finanzieri sono riusciti a sequestrate quasi mezzo milione di euro oltre a 22 diplomi ritenuti fasulli. Cinque di loro si stavano addirittura per iscrivere all’università. L’indagine nasce da segnalazioni esterne alla presunta associazione e, al momento, non risultano indagati né alunni né i loro genitori che sono stati ascoltati come persone informate sui fatti.

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