La rapina a mano armata alla tabaccheria in via Picone, condannato 40enne
La vicenda risale allo scorso agosto quando due banditi con il volto travisato hanno messo a segno la rapina nella tabaccheria
Due anni e due mesi di reclusione per aver messo a segno con un complice, lo scorso agosto, una rapina a mano armata ai danni della tabaccheria in via Picone, nel centro di Agrigento. È quanto stabilito dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Miceli nei confronti di Calogero Sortino, 40 anni, di Agrigento. L’imputato, difeso dagli avvocati Daniela La Novara e Rosalinda Mangiapane, aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Il pm, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a due anni e venti giorni di reclusione.
La vicenda risale allo scorso agosto quando due banditi con il volto travisato hanno messo a segno la rapina nella tabaccheria. Armati di pistola, dopo aver fatto irruzione, hanno minacciato il titolare e portato via 90 euro dal portafoglio della vittima e 450 euro dal registratore di cassa. Sortino ed il complice sono stati arrestati in due diverse fasi investigative dagli agenti della Squadra mobile di Agrigento. Il 40enne venne catturato una ventina di giorni dopo l’assalto a Venezia dove si era trasferito per lavorare in un cantiere. L’altro imputato – Calogero Luparello, 46 anni, di Favara – poco dopo.
Gli investigatori sono arrivati ai due soggetti in seguito ad alcune perquisizione in cui furono rinvenuti indumenti, ritenuti gli stessi utilizzati durante la rapina, ma anche uno scooter e un tatuaggio, immortalati dalle telecamere di sorveglianza durante la fuga. Luparello, difeso dall’avvocato Calogero Lo Giudice, ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario ed è a processo davanti i giudici della seconda sezione penale presieduta dal giudice Wilma Angela Mazzara.