Giudiziaria

“Leonessa”, condannato imprenditore palmese ma non fa parte della Stidda

E' l'esito del processo di secondo grado scaturito dall'operazione "Leonessa"

Pubblicato 2 anni fa

La Corte di Appello di Brescia ha confermato le condanne già disposto dal gup in primo grado escludendo però la sussistenza dell’esistenza di una cellula stiddara in Lombardia. E’ l’esito del processo di secondo grado scaturito dall’operazione “Leonessa”. Sei gli imputati condannati nello stralcio che aveva seguito il rito abbreviato. Tra questi c’è anche l’imprenditore originario di Palma di Montechiaro – Salvatore Sambito, 42 anni: nei suoi confronti sono stati inflitti due anni e otto mesi di condanna per indebite compensazioni ma escluso il reato associativo.

L’accusa chiedeva la condanna di Sambito ad oltre nove anni di reclusione. Sambito era stato coinvolto nel blitz antimafia del settembre 2019 che aveva visto l’arresto di 69 persone e 200 persone indagate. Il blitz, denominato “Leonessa”, che aveva portato anche al sequestro di 35 milioni di euro, era stata condotta dalla Dda della città lombarda. L’inchiesta Leonessa, con l’altra inchiesta denominata Stella cadente, avrebbe disarticolato, secondo gli investigatori, una cellula stiddara operante in Lombardia.

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