Giudiziaria

Mafia e politica a Licata, difesa chiede assoluzione ex consigliere comunale

Scozzari è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: il 18 dicembre la sentenza

Pubblicato 3 anni fa

Battue finali del processo col rito abbreviato a carico dell’ex consigliere comunale di Licata, Giuseppe Scozzari, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa in seguito alla maxi operazione “Halycon-Assedio” che avrebbe svelato intrecci tra mafia, politica, massoneria e imprenditoria a Licata. L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Claudio Camilleri, aveva avanzato nella scorsa udienza la richiesta di condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione. Questa mattina l’arringa difensiva dell’avvocato Giuseppe Di Benedetto che ha chiesto, invece, l’assoluzione del suo assistito. Il gup del Tribunale di Palermo ha rinviato l’udienza al prossimo 18 dicembre quando dovrebbe emettere il dispositivo di sentenza. 

L’accusa

Secondo l’accusa Scozzari si sarebbe messo a “disposizione” del boss Angelo Occhipinti garantendogli “corsie preferenziali” all’interno dell’ospedale di Licata. In particolare “avrebbe dato un contributo consapevole e volontario al rafforzamento dell’organizzazione Cosa Nostra, ricevendone in cambio l’appoggio elettorale necessario.”

L’inchiesta

La maxi inchiesta “Halycon-Assedio”, condotta dai carabinieri della compagnia di Licata e dal Ros, avrebbe fatto luce sulla famiglia mafiosa di Licata e dei rapporti con politica, imprenditoria e massoneria.

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