“Mio figlio malato sta morendo nel carcere di Sciacca”, l’appello del padre di un detenuto
Il genitore da diverse settimane chiede che al figlio gli vengano concessi gli arresti domiciliare sostenendo l’incompatibilità con il regime carcerario
“Mio figlio è malato, pesava oltre cento chili e invece adesso ne pesa settanta. Soffre di diverse patologia, dobbiamo aspettare per forza che muoia?”. A lanciare l’appello ai microfoni Rai è Antonino Montalbano, padre di un giovane detenuto nel carcere di Sciacca. Il genitore da diverse settimane chiede che al figlio vengano concessi gli arresti domiciliari sostenendo l’incompatibilità con il regime carcerario.
Il giovane, dopo un periodo nel carcere di Palermo, è stato trasferito nella casa circondariale di Sciacca. Il ragazzo era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito a coltellate un medico per la prescrizione di un farmaco. Il padre si è così rivolto prima all’associazione Antigone e poi anche al garante dei detenuti di Palermo, Pino Apprendi. “Ormai è una candela che si sta spegnendo – dice il genitore – soffre anche della sindrome di Cushing che gli causa la riduzione del tessuto muscolare e osseo.”