Giudiziaria

Morto a causa dell’amianto: 5 dirigenti (Fincantieri, Salpa, Pulinave e Davidson) davanti al Gup

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di due ex dirigenti Fincantieri, che negli anni ’80 guidarono lo stabilimento di Palermo nel capoluogo siciliano. Con loro altri tre ex dirigenti di società che lavorarono nel cantiere navale, come la Salpa, la Pulinave e la Davidson. Secondo l’accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Sergio […]

Pubblicato 4 anni fa

La Procura
di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di due ex dirigenti Fincantieri, che
negli anni ’80 guidarono lo stabilimento di Palermo nel capoluogo siciliano.

Con loro
altri tre ex dirigenti di società che lavorarono nel cantiere navale, come la
Salpa, la Pulinave e la Davidson.

Secondo
l’accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Sergio
Mistritta e Chiara Capoluongo  i cinque,
che compariranno davanti al Gup Giuliano Castiglia, (udienza preliminare) il 5
dicembre, avrebbero provocato la morte di un operaio, L. S. deceduto all’età di
69 anni, nel dicembre 2013.

L’uomo
aveva contratto, nel periodo in cui lavorò per Fincantieri, cioè tra il 1971 e
il 1986, il mesotelioma pleurico, provocato dall’inalazione delle polveri e
delle fibre di amianto. Indagati sono Luciano Lemetti e Giuseppe Cortesi, che
diressero il cantiere in due periodi successivi, tra il 1979 e l’86; Vito Rao,
titolare della Pulinave, Luciano Casaccia, della Salpa e Ronald Rhode Roxby,
della Davidson, avrebbero contribuito anche loro a quel che accadde al
coibentista di secondo livello, sposato e padre di quattro figli che adesso, assieme
alla madre, chiedono giustizia, annunciando la loro costituzione di parte
civile attraverso l’avvocato Antonio Giovenco.

In sede
civile la famiglia è stata già risarcita con 960 mila euro. Gli indagati, a
parte Rao, che ha 61 anni, sono tutti molto anziani e hanno tra 92 e 83 anni.

Tale
procedimento è scaturito da una querela presentata dalla signora A. A. (vedova
del sig. L. S. L.) assistita e difesa dall’avv. Antonio Giovenco del Foro di
Palermo, che ha rappresentato i fatti, ha prodotto la documentazione medica, i
contratti di lavoro e il riconoscimento di malattia professionale da parte
dell’Inail e che, in fase di indagini preliminari, ha predisposto una
integrazione di querela.

La
moglie e i figli del sig. L. S. , sono già stati risarciti con sentenza del
Tribunale civile di Palermo, a seguito di un autonomo giudizio civile, con la
condanna di Fincantieri e Salpa srl al pagamento in solido tra di loro della
somma di euro 960.000,00 oltre le spese legali in favore dell’avv. Antonio
Giovenco.

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