Giudiziaria

Porto Empedocle, inchiesta “Fermi Tutti” ancora “ferma” al palo

Fermi tutti di nome e di fatto. Non è soltanto l’operazione con cui i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle e della Squadra Mobile di Agrigento fermarono 11 persone ritenute appartenenti a due organizzazioni diverse dedite al traffico di droga ma anche un dato di fatto. L’inchiesta, approdata già nel settembre scorso all’udienza preliminare, continua […]

Pubblicato 4 anni fa

Fermi tutti di nome e di fatto. Non è soltanto l’operazione con cui i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle e della Squadra Mobile di Agrigento fermarono 11 persone ritenute appartenenti a due organizzazioni diverse dedite al traffico di droga ma anche un dato di fatto. L’inchiesta, approdata già nel settembre scorso all’udienza preliminare, continua a non decollare e anche questa mattina è stato disposto un altro rinvio. 

Il gup Stefano Zammuto non ha potuto fare altro che posticipare ancora una volta la data al prossimo 7 aprile per lo stesso motivo per cui, di fatto, era stata rinviata anche la precedente: alcuni file inviati direttamente dalla procura distrettuale, che inizialmente aveva assunto la titolarità dell’indagine, sono risultati illeggibili.

L’accusa contesta agli undici il fatto di aver dato vita a due distinte bande criminali dedite allo spaccio di droga, ai danneggiamenti, intimidazioni e, per alcuni, anche tentato omicidio: il 19 settembre 2013 furono esplosi diversi colpi di arma da fuoco nei confronti di Gaetano Massei, un pusher palermitano, giunto a Porto Empedocle per la cessione di un grosso quantitativo di stupefacente. Massei, che viaggiava a bordo di una Bmw in compagnia della moglie e della figlia di appena 3 anni, fu raggiunto da una scarica di tre colpi di arma da fuoco e in seguito rapinato di 8kg di hashish, 4 mila euro e della stessa macchina.  Quest’ultima fu ritrovata dalla polizia abbandonata nelle adiacenze di un casolare diroccato sito nella contrada Granciara di Porto Empedocle. L’accusa è sostenuta dal pm Paola Vetro. 

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