Giudiziaria

Porto Empedocle: investe il cognato con l’auto, la vittima in aula: “Mi ha detto ti ammazzo”

“Non pensavo mi investisse ma quando mi sono girato ho visto la macchina a 8-9 metri da me e mi ha preso da dietro. Ha fatto inversione per tentare nuovamente di colpirmi ma mi sono rifugiato dentro un’aiuola. Prima di andarsene mi ha detto “Ti ammazzo”. A raccontare la dinamica dei fatti nella duplice veste […]

Pubblicato 5 anni fa

“Non pensavo mi investisse ma quando mi sono girato ho visto la macchina a 8-9 metri da me e mi ha preso da dietro. Ha fatto inversione per tentare nuovamente di colpirmi ma mi sono rifugiato dentro un’aiuola. Prima di andarsene mi ha detto “Ti ammazzo”. A raccontare la dinamica dei fatti nella duplice veste di parte civile( in quanto vittima) ma anche di imputato (per le minacce rivolte al cognato) è Yorge Rejes Bellanca, 36 anni. 

La vicenda risale all’1 aprile 2016 quando Bellanca fu investito da una Citroen Saxo guidata dal cognato Calogero Donato, 27 anni, in via dello Sport, a Porto Empedocle.

Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Serena Gramaglia, è accusato di tentato omicidio ma ha sempre respinto le accuse di voler uccidere. Alla base del gesto ci sarebbero stati dissidi familiari tra i due. Bellanca, che è il cognato di Donato, non avrebbe digerito la relazione con la sorella. Bellanca, che oggi è parte civile rappresentata dall’avvocato Alba Raguccia, è anche imputato per le minacce che avrebbe poi proferito all’indirizzo di Donato. 

Sul banco dei testimoni, prima di Bellanca, un’agente della polizia scientifica che ha effettuato 19 rilievi fotografici sull’automobile usata dal Donato poi sequestrata. Il pubblico ministero ne ha chiesto e ottenuto la produzione. Il processo si celebra davanti il collegio di giudici presieduto da Gianfranca Infantino. L’accusa è sostenuta in aula dal sostituto procuratore Gloria Andreoli. Si torna in aula il 25 marzo per l’escussione di altri quattro testi del pubblico ministero. 

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