Giudiziaria

Porto Empedocle, tentato omicidio al porto, la difesa: “Burgio non sparò per uccidere”

Dopo la richiesta di condanna a nove anni di carcere avanzata dal pm nei confronti dell’empedoclino James Burgio, accusato del tentato omicidio del pescatore Angelo Marino avvenuto nel luglio scorso, la parola passa alla difesa. L’avvocato Salvatore Pennica ha tenuto, davanti al gup del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella e all’imputato stesso oggi presente in […]

Pubblicato 5 anni fa

Dopo la richiesta di condanna a nove anni di carcere avanzata dal pm nei confronti dell’empedoclino James Burgio, accusato del tentato omicidio del pescatore Angelo Marino avvenuto nel luglio scorso, la parola passa alla difesa. L’avvocato Salvatore Pennica ha tenuto, davanti al gup del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella e all’imputato stesso oggi presente in aula, l’arringa difensiva.

Quest’ultima, così come del resto l’intero processo, verte essenzialmente sul capo di imputazione che è stato oggetto di ricorsi e controricorsi: tentato omicidio l’iniziale accusa poi derubricata dal Gip in lesioni personali gravissime salvo poi – con il ricorso al Riesame della Procura – ridefinita nuovamente in tentato omicidio. La “partita si gioca” su questo campo e la difesa ha sostenuto tutte le proprie convinzioni: la volontà di non uccidere è la prima. Tesi questa avanzata sulla base che ad essere esploso sia stato solo un colpo che ha ferito il pescatore alla coscia e che quest’ultimo fosse arrivato in ospedale diverso tempo dopo l’agguato non in codice rosso, dolorante ma cosciente. Secondo l’accusa, invece, l’imputato, che non ha mai dato alcuna spiegazione nel corso della fase di indagine, avrebbe sparato due volte ma la pistola si sarebbe inceppata. Per i medici che hanno deposto in aula – (dott. Iacoponelli e dott. Pinella) i colpi ricevuti dal Marino sarebbero potuti essere fatali data la vicinanza all’arteria femorale. 

L’avvocato Pennica, al termine dell’arringa, ha chiesto l’assoluzione e in via subordinata la derubricazione del reato da tentato omicidio in lesioni aggravate dall’uso dell’arma e l’esclusione dei futili motivi con il minimo della pena. Battute finali, dunque, del processo che riprenderà il 22 maggio per eventuali repliche e sentenza.

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