Giudiziaria

Si lanciò dal traghetto in viaggio verso Porto Empedocle, la madre: “Voglio giustizia”

A parlare è la madre del ventiquattrenne che, seppur vigilato, si lanciò dal traghetto di linea in viaggio verso Porto Empedocle

Pubblicato 3 anni fa

“Chiedo alla Procura di Agrigento di fare luce su questa storia, chiedo giustizia”. A parlare in un’intervista al giornalista Francesco Di Mare del quotidiano “La Sicilia” è Maria Cristal Partinico, madre del giovane lampedusano che nella notte tra il 21 e il 22 ottobre si lanciò dal traghetto di linea che stava giungendo a Porto Empedocle. Piero Amato doveva essere accompagnato per essere sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. Non arrivò mai sulla terra ferma.

Il giovane si gettò in mare durante la traversata e il suo corpo non è ancora oggi stato ritrovato. A vigilare sulla sua persona c’erano due agenti della Polizia Locale di Lampedusa e tre operatori sanitari.

Alle cinque del mattino la telefonata alla madre: “Suo figlio non si trova a bordo, lo stiamo cercando”. Ricerche che non sono andate a buon fine visto che il corpo di Piero non è mai stato trovato. A riprendere la scena anche le telecamere di sicurezza del traghetto.

Adesso la madre invoca giustizia e, affidandosi all’avvocato Basilio Vella, lancia un appello agli inquirenti affinché facciano chiarezza su quanto avvenuto: “Non si può perdere un figlio così, dovevano curarlo e invece non tornerà mai più. Avrebbero potuto fargli il trattamento a Palermo con uno spostamento aereo ed evitare qualsiasi rischio”.

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