Giudiziaria

“Spese pazze al comune di Avola”, 13 assoluzioni 

Ex sindaco, funzionari e dipendenti del Comune di Avola erano accusati di peculato, truffa e abuso d'ufficio

Pubblicato 1 anno fa

I giudici del Tribunale di Siracusa hanno assolto perche’ il fatto non sussiste 13 imputati, tra cui un ex sindaco, funzionari e dipendenti del Comune di Avola, accusati, a vario titolo, di peculato, truffa e abuso d’ufficio. E’ l’epilogo processuale, seppur in primo grado, di un’inchiesta della Procura di Siracusa che accese i riflettori sulle spese sostenute dal Comune di Avola nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2012 quando era sindaco Antonino Barbagallo.

Secondo la tesi degli inquirenti, l’allora primo cittadino avrebbe chiesto ed ottenuto la disponibilita’ di alcuni dipendenti comunale ad eseguire dei lavori nella propria abitazione, inoltre, sempre nella prospettazione delle forze dell’ordine, Barbagallo avrebbe promosso Francesca Puglisi, anch’essa imputata ed assolta, al ruolo di Capo di gabinetto del Comune senza averne i titoli. “La procedura di nomina della signora Puglisi a Capo dell’Ufficio di Gabinetto, ritenuta in un primo tempo illegittima e per la quale il dottor Barbagallo e’ stato deferito alla giustizia, e’ stata effettuata nell’esercizio delle sue legittime prerogative di sindaco ed in scrupolosa consonanza con le norme di legge e di regolamento” precisa l’avvocato Emanuele Tringali, difensore di Barbagallo.

Nell’inchiesta finirono anche dei pagamenti di fatture, spese relative alle ricariche telefoniche ed finanziamento pari a 10 mila euro alla squadra di calcio locale ma il castello probatorio non ha retto al giudizio, al punto che e’ stato lo stesso pm di Siracusa a sollecitare l’assoluzione per tutti gli imputati.

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