Giudiziaria

“Stella Cadente”, 3 anni e 6 mesi a commerciante licatese ma cade aggravante mafiosa

Tre anni e sei mesi di reclusione per estorsione ma con l’esclusione dell’aggravante mafiosa

Pubblicato 2 mesi fa

Tre anni e sei mesi di reclusione per estorsione ma con l’esclusione dell’aggravante mafiosa. La Corte di Appello di Caltanissetta, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha condannato il commerciante Giuseppe Vella, di Licata, coinvolto nell’inchiesta antimafia “Stella cadente”, l’operazione che ipotizza il ritorno in auge  della Stidda gelese.

In primo grado il commerciante era stato condannato a 5 anni. In Appello, in seguito alla proposta di concordato avanzata dall’avvocato Antonio Ragusa, il licatese ha ottenuto un significativo sconto di pena anche alla luce dell’esclusione dell’aggravante mafiosa. Il reato, dunque, non è più ostativo. Una circostanza che gli consentirà di poter accedere ai cosiddetti benefici penitenziari e chiedere dunque misure alternative alla detenzione.

Vella, titolare di un negozio di arredi, era finito ai domiciliari quasi cinque anni fa nell’operazione “Stella cadente”. In particolare gli veniva contestata una estorsione mafiosa ai danni dei titolari di un bar “costretti” al pagamento per l’acquisto dei mobili dopo essersi rivolto ad esponenti stiddari vicini al boss Bruno Di Giacomo. A processo, insieme al commerciante licatese, vi erano altre dieci persone. Per due di loro è stata confermata l’assoluzione già incassata in primo grado mentre gli altri imputati, accedendo al concordato, hanno ottenuto riduzioni di pena. 

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