Giudiziaria

Stermina la famiglia a Licata, la Procura di Agrigento: “Motivi patrimoniali”

La ricostruzione della Procura guidata da Luigi Patronaggio

Pubblicato 2 anni fa

Alle 7:30 del 26 gennaio, in contrada Safarello a Licata, si è consumato un quadruplice omicidio. Tardino Angelo, 48 anni, si era recato a casa del fratello, Tardino Diego 44 anni, uccidendo lo stesso, la cognata Ballacchino Alessandra e i nipoti di 15 e 11 anni, utilizzando una pistola cal. 9 legalmente detenuta. Motivo del crimine sarebbe rintracciabile in questioni personali e patrimoniali . Tardino Angelo, dopo il folle gesto, si è allontanato nella vicina via Mauro De Mauro tentando il suicidio con in colpo di pistola alla testa. Allo stato Tardino Angelo si trova all’ospedale S. Elia di Caltanissetta, in coma irreversibile, piantonato dai Cc. I militari dell’Arma avvisati dalla moglie del presunto assassino si erano messi prontamente alla ricerca di quest’ultimo rintracciandolo tuttavia solo dopo che questi si era già sparato alla testa .

Le indagini condotte dai Cc della compagnia di Licata comandata dal Cap. Petrocchi sono coordinate dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dal sostituto procuratore Paola Vetro, quest’ultima si trova sui luoghi unitamente alla scientifica dei cc. e al medico legale incaricato delle autopsie. L’arma è stata sequestrata per le comparazioni balistiche.

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