Favara

Uccise vicino a colpi di pistola: favarese condannato a 22 anni

Ritenuto colpevole dell'omicidio premeditato di Baldassare Contrino, ucciso a 73 anni il 2 luglio del 2018, a colpi di pistola

Pubblicato 4 anni fa

Continui litigi e aggressioni fino all’agguato a colpi di pistola contro il compaesano. Secondo i giudici della Corte di assise di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, Vincenzo Galiano, 80 anni, di Favara, e’ colpevole dell’omicidio premeditato di Baldassare Contrino, ucciso a 73 anni il 2 luglio del 2018, a colpi di pistola. Ventidue anni di reclusione e’ la pena inflitta dai giudici che hanno recepito in maniera pressoche’ integrale le richieste del pubblico ministero Chiara Bisso che aveva proposto una pena superiore di due anni. L’imputato, che ha ammesso di avergli sparato, ha sempre sostenuto che, quella mattina, per strada, lo incontro’ casualmente – quindi non fu un omicidio premeditato – e fece fuoco dopo essere stato aggredito a colpi d’ascia alla testa.

Un omicidio consumato dopo numerosi contrasti violenti: l’imputato e i suoi difensori – gli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Vetro – hanno sostenuto che Galiano era stato aggredito piu’ volte e senza motivo da Contrino e, quella mattina, aveva fatto fuoco per legittima difesa. Il pm, nel corso della requisitoria, aveva pure bacchettato il comportamento di amici e familiari: “Probabilmente – aveva detto – si sarebbe potuto evitare perche’ il conflitto fra loro era evidente, nessuno dei componenti delle due famiglie ha spinto a denunciare e, se fosse accaduto, magari ci sarebbe stato un esito diverso”. L’omicidio e’ avvenuto in contrada Caltafaraci, fra Agrigento e Favara. Contrino si trovava su un trattore e stava lavorando nella sua campagna. Galiano, secondo quanto accertato dai giudici, sapendo che avrebbe trovato il suo rivale la’, prese la pistola, lo raggiunse e gli sparo’ al torace uccidendolo. Poi avrebbe gettato l’arma, detenuta illegalmente, nel cassone del trattore e sarebbe andato a casa dove i carabinieri, subito dopo, andarono ad arrestarlo. L’imputato dovra’ pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Raia.

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