Beni confiscati alla mafia: ferma attivita’ del Consorzio agrigentino
Il “Consorzio agrigentino per la legalita’ e lo sviluppo” ha in Consiglio d’amministrazione scaduto e le cooperative che lo compongono, affidatarie di beni confiscati, rischiano di non avere piu’ titolo per continuare a gestire i beni in affidamento temporaneo attraverso i Comuni. Inoltre i vertici delle cooperative non hanno piu’ un interlocutore istituzionale nel Consorzio, […]
Il “Consorzio agrigentino per la legalita’ e lo sviluppo” ha in Consiglio d’amministrazione scaduto e le cooperative che lo compongono, affidatarie di beni confiscati, rischiano di non avere piu’ titolo per continuare a gestire i beni in affidamento temporaneo attraverso i Comuni. Inoltre i vertici delle cooperative non hanno piu’ un interlocutore istituzionale nel Consorzio, che non puo’ assolvere al rilascio delle attestazioni comprovanti la legittimita’ operativa dei conduttori delle centinaia di beni confiscati e loro assegnati. Soprattutto terreni e caseggiati agricoli ma anche magazzini ed appartamenti ricadenti nei comuni di Favara, Palma di Montechiaro, Canicatti’, Agrigento, Licata, Siculiana e Naro. Per cercare di smuovere le acque, del problema sono stati investiti prefettura di Agrigento, Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e Ministero dell’interno, che a breve potrebbero adottare provvedimenti.