Canicattì

Canicattì ricorda il giudice Saetta e il figlio Stefano, Di Ventura: “la sua memoria monito e ispirazione per tutti noi”

Il 25 settembre 1988, il Giudice Antonino Saetta era alla guida della sua auto sulla strada statale 640 che collega Agrigento con Caltanissetta; stava rientrando a casa dopo avere partecipato al battesimo di un nipotino celebrato a Canicattì insieme a parenti e amici. Accanto al giudice c’era il figlio Stefano, di 35 anni. Entrambi, padre […]

Pubblicato 4 anni fa

Il 25 settembre 1988, il Giudice Antonino Saetta era alla guida della sua auto sulla strada statale 640 che collega Agrigento con Caltanissetta; stava rientrando a casa dopo avere partecipato al battesimo di un nipotino celebrato a Canicattì insieme a parenti e amici. Accanto al giudice c’era il figlio Stefano, di 35 anni. Entrambi, padre e figlio, furono uccisi a colpi di mitraglietta.

Oggi ricorre il 32esimo anniversario dell’omicidio Saetta e del figlio.
A Canicattì questa mattina prima è stato reso omaggio alla tomba all’interno del cimitero comunale di via Nazionale e poi nella chiesa di S. Diego è stata celebrata una messa, alla quale hanno preso parte il Sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, il Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa nonchè le più alte cariche militari. A seguire l’omaggio alla stele sul viadotto Giulfo in territorio di Caltanissetta del vecchio tracciato della S.S. 640.

Viva sempre deve essere la memoria per chi ha dato la propria vita per gli ideali di Giustizia e Legalità, svolgendo con lealtà e inflessibilità il proprio compito di uomo dello Stato”, dichiara il Sindaco Di Ventura. Al Giudice Saetta sono sempre state riconosciute spiccate doti di equilibrio, integrità e indipendenza, al servizio esclusivamente della Legge, che ha sempre e solo applicato nel nome del popolo italiano. Indipendente da qualsivoglia condizionamento, la Giustizia era il più importante dei valori a cui si ispirava, tanto da farlo annoverare fra i più grandi magistrati giudicanti, e di conseguenza tra i più temuti dalla mafia. La sua memoria sia monito e ispirazione per tutti noi”.

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