Enna

“Favorì latitanza di Madonia e Provenzano”, sequestrati 600 mila euro a imprenditore

Ammonta a oltre 600mila euro il patrimonio sequestrato dalla Guardia di finanza di Enna ad A.F., 82 anni, ex imprenditore originario di Valguarnera Caropepe (Enna), ora emigrato negli Stati Uniti. Le Fiamme gialle hanno dato esecuzione a un decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta. L’imprenditore è stato coinvolto in passato in numerose operazioni […]

Pubblicato 4 anni fa

Ammonta a oltre 600mila euro il patrimonio sequestrato dalla Guardia di finanza di Enna ad A.F., 82 anni, ex imprenditore originario di Valguarnera Caropepe (Enna), ora emigrato negli Stati Uniti. Le Fiamme gialle hanno dato esecuzione a un decreto emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta. L’imprenditore è stato coinvolto in passato in numerose operazioni contro la criminalità organizzata ennese, tra le quali quelle denominate ‘Corral’ e ‘Valle del Dittaino’, per favorito, tra l’altro, la latitanza di esponenti di spicco di Cosa nostra come Giuseppe ‘Piddu’ Madonia, capo della famiglia mafiosa di Caltanissetta, e Bernardo Provenzano, così come sostenuto da diversi collaboratori di giustizia. Accuse di mafia da cui, però, è uscito indenne, ma che sono state ritenute sufficienti, per i giudici della prevenzione, a ravvisare “la pericolosità sociale dell’anziano imprenditore”. 

Nel 2003 è stato sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. Secondo le indagini economico patrimoniali eseguite dai finanzieri e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta l’82enne, conosciuto a Valguarnera come ‘il padrino’, avrebbe destinato “proventi di dubbia provenienza nell’acquisizione di beni immobili intestati a familiari, estranei al contesto criminale, al solo scopo di schermare la titolarità effettiva del patrimonio”, ritenuto dagli investigatori “in evidente sproporzione rispetto ai modesti redditi dichiarati”. I sigilli sono scattati per cinque immobili e sette terreni tutti nel territorio di Enna e Valguarnera, tra i quali anche una lussuosa villa indicata, da più collaboratori di giustizia, quale luogo di incontro di latitanti di elevato spessore criminale. I beni sono adesso affidati a un amministratore giudiziario incaricato dal Tribunale.

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